Il presidente della Cei a Venezia: «Nessuno dev'essere lasciato indietro»

il colloquioMaria Ducoli«Non basta enunciare i diritti civili, bisogna anche garantirli», il cardinale Matteo Zuppi su questo tema è categorico. È arrivato a Venezia di corsa da Bologna, per dialogare con il filosofo Rocco Ronchi a Palazzo Donà delle Rose, in occasione di Human Posology, festival di filosofia che si tiene in concomitanza con la Mostra del cinema. Umano, super umano, post umano, il tema scelto per quest'anno in cui la spinta al nichilismo nietzschiano ha avuto la meglio in tante, troppe occasioni. E tanto si sta parlando anche del post umano, quella persona sempre più ibrida che si ipotizza stia perdendo le sue connotazioni umane. Per evitarlo, serve il dialogo. E Palazzo Donà ha aperto le sue porte proprio a questo.Tra i mille impegni che scandiscono la giornata, Zuppi ha il sorriso gentile che ricorda don Bosco e la fermezza di chi sa esattamente cosa dire, da che parte stare. Arcivescovo di Bologna da sette anni, cardinale da due, da qualche mese presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Zuppi è uno dei personaggi chiave della Chiesa di Papa Francesco. Dei diritti civili ha fatto la sua battaglia.Grande sostenitore della lotta all'omofobia, Zuppi ha portato una ventata d'aria fresca nella Chiesa, schierandosi dalla parte delle persone. «Nella Fratelli Tutti una delle indicazioni del Papa è non lasciare che i diritti della persona siano calpestati o diventano enunciazioni vuote. Servono azioni concrete affinché questi vengano garantiti, altrimenti parliamo e basta». Diritto alla dignità della vita, diritti delle donne e dei bambini sono al centro del discorso del cardinale.La protezione dell'infanzia ricorre più volte nelle parole di Zuppi. Da quando è diventato presidente della Cei è stata avviata per la prima volta nella storia un'indagine indipendente sulla pedofilia all'interno della Chiesa negli ultimi 20 anni. «Nessuno dev'essere lasciato indietro, nessuno» sottolinea Zuppi, il cardinale degli ultimi che in stile don Milani ricorda quanto sia importante prestare attenzione ai più fragili. «Se lasciamo soli i più deboli, questi sono ancora più a rischio di perdersi. La scelta più umana è difendere tutti». Il suo esempio è Giovanni Paolo II, che aveva riunito popoli di religioni diverse perché, in fondo, ciò a cui credi non ti rende più diverso del tuo prossimo. «L'unica via per aiutarsi a difendere l'umanità è essere solidali tra di noi» commenta riferendosi alla guerra che da mesi sta scuotendo l'Europa. Quello che sta per arrivare sarà un autunno difficile per l'Italia e la prima misura per far fronte alle difficoltà, a detta del cardinale, è la solidarietà che «fa parte della nostra vera tradizione». Solidarietà che dovrebbe ricordarci di non essere gli unici, qui. «I diritti individuali devono sempre essere inquadrati nei diritti collettivi, altrimenti rischia di esserci solo l'individuo e non più la comunità». Zuppi guarda Venezia avvolta dal buio e sorride davanti alle stelle che si specchiano nel Canal Grande. «I diritti civili, mia cara, sono la cosa più importante». --© RIPRODUZIONE RISERVATA