Piscina, bolletta da 29 mila euro «Ma non vogliamo chiudere»
Marta Artico / stra«Servono subito interventi da parte di Comune e Regione per andare incontro agli impianti natatori». Pena non riuscire a sostenere i costi. La piscina di Stra, ha ricevuto, nel mese di luglio, una bolletta di 29 mila euro. Una cifra da capogiro, che lascia intravedere un inverno in cui i costi di gestione triplicheranno. Riccardo Bucci, direttore generale degli impianti di Stra e Vigonza, sta facendo i conti. «Nel 2021/2022 la società ha investito, nonostante il periodo, in attrezzature, in formazione per i personale, in comunicazione e in rapporti con la clientela. Tutto questo ci sta premiando e devo ringraziare lo staff ad iniziare dal personale di segreteria, dai coordinatori di vasca, gli assistenti bagnanti, i nostri istruttori, e il personale delle pulizie». Prosegue: «Non è possibile cedere perché l'inverno prossimo sarà fondamentale per superare la crisi che sta attanagliando le piscine. In questa situazione si è inserita una crisi energetica che rischia di vanificare gli sforzi fatti finora».Precisa: «La bolletta della corrente di luglio è stata di 29.000 euro circa contro i 10.000 euro di due anni fa nel medesimo periodo. Ad oggi la società si sta organizzando per trovare soluzioni innovative al reperimento dell'energia necessaria a far funzionare la piscina».Ma serve aiuto: «L'attività non è modificabile: molte categorie di utenti sono bambini, anziani, disabili. Impossibile avere la temperatura dell'acqua o dell'aria più bassa, così come è impossibile spegnere il riscaldamento dell'acqua o l'aerazione dei locali durante la notte perché porterebbe ad un ambiente poco salubre con ripercussioni. Un impianto natatorio ha il bilancio che è fisso per il 90% delle proprie voci indipendentemente dalla quantità di entrate». E ancora: «Eventi imprevedibili e di dimensioni ultranazionali provocano squilibri dei piani economici finanziari che devono essere riportati a una dimensione corretta attraverso interventi da parte delle istituzioni, Comune, Regione che speriamo non tardino ad arrivare». Il direttore ricorda che «comuni più lungimiranti hanno già destinato l'utilizzo del cosiddetto "fondone" per i riequilibri economico finanziari degli impianti natatori proprio per le loro caratteristiche intrinseche». Ma lancia un appello: «A Stra il rapporto con l'amministrazione è basato sulla collaborazione e quindi non faccio fatica a credere che le nostre richieste troveranno ascolto. La società sta combattendo una vera e propria battaglia ma non ha alcuna intenzione di cedere le armi e cercherà di utilizzare tutte le risorse economiche, fisiche e relazionali che il personale e i dirigenti riusciranno a mettere in campo». --© RIPRODUZIONE RISERVATA