I droni restano in magazzino Fermo il progetto per i salvataggi

SOTTOMARINAIl progetto dei droni anfibio decollerà nella prossima stagione. L'innovativo servizio di sicurezza per la balneazione, che doveva debuttare nelle spiagge di Sottomarina e Isola Verde in questa estate, non è partito a causa di ritardi nel rifornimento dei droni e delle conseguenti autorizzazioni da parte di Enac.Si sono invece conclusi regolarmente i corsi per la formazione dei piloti che dovranno gestire da terra i droni raggiungendo i luoghi di emergenza dove sganciare in tempi velocissimi il salvagente in attesa dell'arrivo del bagnino. Il progetto per i droni di salvamento era stato presentato in pompa magna a fine gennaio, in contemporanea con il primo corso di formazione per 22 operatori. Il progetto, fortemente voluto dal Comune, è gestito da Sat (Sorveglianza aerea territoriale) e Protezione civile, con la compartecipazione economica delle sigle turistiche.L'obiettivo iniziale era di arrivare all'estate con quattro droni in utilizzo (tre impiegati a Sottomarina e uno a Isola Verde), gli operatori formati e le autorizzazioni firmate. Così da consentire il decollo e la piena operatività dei droni. Le cose invece sono andate diversamente.La stagione estiva è quasi conclusa e sull'arenile, malgrado numerose operazioni di salvataggio, non si sono mai visti droni. Un'assenza che non è passata inosservata nemmeno ai consiglieri di opposizione che in questi giorni stanno sollevando polemiche.«Ennesima promessa del sindaco per avere l'attenzione dei media che a stagione finita si rivela una bufala», sostiene il consigliere dem, Jonatan Montanariello, «non solo i droni per il salvataggio, qualche settimana dopo il sindaco ha annunciato anche i droni taxi dall'aeroporto per evitare il traffico della Romea. Fantascienza».Il sindaco Mauro Armelao rilancia spiegando che i motivi del ritardo sono imputabili solo a fattori esterni e che il progetto decollerà per l'estate 2023. «Per capire le cose basterebbe informarsi, e evitare di parlare a caso», spiega il sindaco, «in consiglio comunale abbiamo destinato risorse al progetto dei droni di salvamento perché ci crediamo e perché il progetto si farà. Purtroppo abbiamo subito ritardi nel ricevere il primo drone che serviva per procedere con i manuali tecnici da inviare a Enac per le autorizzazioni. Tutta questa parte burocratica era a cura della Sat la quale mi ha informato che solo a fine agosto sono arrivate le autorizzazioni da parte di Enac. Quindi ritardi causati dal reperire il drone inizialmente e poi nella stesura del manuale e nella successiva esamina da parte di Enac. Nel frattempo sono stati effettuati i corsi per formare i piloti che saranno impiegati sul campo. Il progetto quindi è solo rinviato alla prossima estate».In parallelo sta procedendo anche il progetto dei droni taxi. «Nei prossimi giorni incontreremo di nuovo Save», spiega Armelao, «a livello nazionale ci sarà una grande riorganizzazione degli aeroporti, compreso quello di Venezia. I droni taxi non sono per niente una fantasia, sono il futuro dei trasporti e noi abbiamo gettato le basi per non rimanere esclusi da quelli che in futuro saranno i nuovi progetti per la mobilità sulla nostra area». --Elisabetta B. Anzoletti© RIPRODUZIONE RISERVATA