Picchia la "rivale" al ristorante: condannata
moglianoEra a cena con un amico, conosciuto per motivi di lavoro, quando all'improvviso, durante l'innocente "tête-à-tête", la compagna dell'uomo ha fatto irruzione nel ristorante rendendosi protagonista di una furente scenata di gelosia. Dalle urla e dagli insulti si è passati presto alle mani: la donna, una 71enne residente a Mogliano (all'epoca aveva 66 anni), ha provato prima a rifugiarsi dietro al bancone del locale, chiedendo aiuto al titolare. Poi, una volta uscita in strada, è stata malmenata, tirata per i capelli e scaraventata contro una siepe dalla rivale.È avvenuto la sera del 15 settembre 2017 davanti al ristorante Al Messicano in via Torni. A distanza di quasi cinque anni, quei concitati momenti di violenza hanno portato alla condanna per lesioni personali, inflitta in primo grado dal giudice di pace di Treviso, nei confronti dell'assalitrice, una 53enne di origini rumene.Mentre era al tavolo, la signora si è sentita apostrofare dalla "terza incomoda" come "ladra di mariti". Cercando di placare la moglie, l'uomo ha contattato un amico, vicino di casa, chiedendogli di accompagnare a casa la signora. Mentre i due rincasavano è avvenuta, fuori dal locale, l'aggressione fisica. A interrompere l'assalto della moglie gelosa è stato un passante e poi sul posto sono intervenuti anche i carabinieri. L'indomani la malcapitata, dopo aver passato la notte sotto shock, si è recata al pronto soccorso per le lesioni al volto e alla testa. L'episodio ha avuto un inevitabile strascico giudiziario: nell'aprile del 2019, a due anni dall'accaduto, la donna di 53 anni è stata rinviata a giudizio e al termine del dibattimento il giudice di pace ha emesso la sentenza di condanna che prevede una pena pecuniaria di 600 euro. Ma non finisce qui. L'aggredita, patrocinata dall'avvocato Laura Battain, si è costituita parte civile. In tale sede sarà discusso anche l'eventuale risarcimento dei danni biologici e morali patiti, stimati in una somma di seimila euro. «Determinanti sono stati i testimoni chiamati a deporre dalla parte civile», commenta l'avvocata, «i quali hanno consentito di giungere a una severa condanna in capo all'imputata per un fatto di efferata violenza commesso ai danni di un'anziana signora». --M.Ma.