Esplode l'ordigno recuperato in un campo un morto dilaniato e un ferito gravissimo

San Stino di LivenzaUna tragedia che si potrebbe dire annunciata. Un uomo ha perso la vita ieri pomeriggio mentre stava armeggiando con degli ordigni bellici a casa di un amico. La vittima è Mauro Palamin, 60 anni, residente in viale Trieste a San Stino, sposato e padre di due figli, dipendente della cantina Sant'Anna di Loncon. Si era recato a casa di Domingo Cusin, 48, in via Trentin 11, l'amico ora ricoverato in fin di vita all'ospedale di Mestre dove è arrivato in elicottero. Poco prima delle 17,30, la deflagrazione che si è sentita a diverse centinaia di metri di distanza. I due amici, che condividevano la passione per gli ordigni bellici, la ricerca, il disinnesco e il collezionismo, erano nel garage di Cusin adibito a magazzino e laboratorio. L'esplosione è avvenuta all'interno del garage magazzino dell'abitazione con i due uomini chiusi dentro. L'allarme è scattato subito. I pompieri sono subito arrivati da San Donà e Motta di Livenza e sono entrati nel garage portando all'esterno il ferito agonizzante. Palamin era a terra ed è stato dichiarato morto dal medico del Suem intervento sul posto con due autoambulanze. Il ferito è stato stabilizzato e trasferito immediatamente all'ospedale di Mestre con ferite e ustioni in varie parti del corpo, ricoverato in prognosi riservata. L'esplosione è stata probabilmente causata dal disinnesco artigianale di un ordigno bellico risalente alla Grande Guerra che Mauro Palamin aveva trovato in mezzo ai campi con il metal detector. I vigili del fuoco hanno circoscritto l'abitazione in attesa degli artificieri dei carabinieri per la bonifica dell'abitazione. È stata infatti subito accertata la presenza di altri ordigni bellici della Prima e Seconda guerra mondiale, ritrovati nel garage di Cusin che era un esperto e collezionista appassionato. Le operazioni di bonifica degli artificieri si sono protratte fino a tarda serata. Evacuata l'abitazione di Cusin, dove vive con moglie e due figli, e anche quelle circostanti in un raggio ampio per garantire la massima sicurezza. Il rischio era che potessero verificarsi altre pericolose esplosioni che solo per miracolo non si sono verificate al momento della morte di Palamin. I due amici condividevano questa passione e andavano anche in montagna a cercare proiettili e bombe risalenti alle guerre mondiali. Utilizzavano i metal detector con i quali le individuavano sotto la terra e l'erba. Il vero esperto è Cusin mentre Mauro Palamin era più che altro appassionato e si affidava all'amico in caso di ritrovamenti. Ieri, dopo tanti anni, qualcosa è andato male esattamente come 18 anni fa a Passarella di San Donà dove morì il settantenne Aldo Busato e rimase gravemente ferito un amico che era con lui mentre disinnescavano un ordigno in mezzo ai campi. Ieri in via Trentin Cuasin e Palamin hanno compiuto qualche gesto sbagliato, forse con eccessiva sicurezza dopo anni trascorsi a maneggiare ordigni bellici. Un gesto avventato che è costato una vita, mentre una seconda è appesa a un filo. --Giovanni Cagnassi © RIPRODUZIONE RISERVATA