Burano piange Giorgio Senigallia artefice dei bussolai Palmisano

la scomparsaHa continuato a lavorare fino a un mese fa, sempre al fianco della moglie. Poi la malattia improvvisa, il ricovero all'ospedale Civile e la luce che si spegne. È scomparso ieri, all'età di 82 anni, Giorgio Senigallia, marito di Carmelina Palmisano, titolare della storica pasticceria di Burano che ha portato in giro per l'Italia la bontà dei tipici bussolai (tondi o a forma di esse) buranelli. La notizia della scomparsa di Senigallia è stata data dai familiari, con un toccante post sulla pagina facebook della pasticceria. «La nostra è sempre stata una realtà familiare, una famiglia molto unita ed è con immenso dolore che annunciamo la scomparsa della nostra colonna portante, Giorgio. Giorgio era il marito di Carmelina, cresciuto come garzone nel forno di Burano consegnando il pane su e giù per i ponti dell'isola con una cesta di vimini in spalle». Senigallia amava follemente il suo lavoro e il suo forno, tanto da far innamorare la "figlia del paron" che vide in lui la persona migliore per creare tutto quello che è con il passare degli anni è diventata la pasticceria Palmisano. «Hanno continuato a farlo insieme fianco a fianco», continuano i familiari, «fino ad un mese prima della sua scomparsa. L'amore per quello che faceva venne superato solo da quello per i figli Francesca e Roberto, i rispettivi compagni Andrea ed Elisabetta ed i suoi adorati nipoti Marco, Giacomo e Margherita. Era pieno di premure per tutti noi, sempre con un sorriso spontaneo stampato in viso. Lascia un vuoto enorme nelle nostre vite e a noi non resta che ringraziarlo per il marito, padre e nonno che è stato. Sarai sempre parte di tutto ciò che faremo».Senigallia abitava con la moglie proprio sopra lo storico laboratorio a Burano, in via Galuppi. Aperta nel 1926 come panificio, l'attività nasce in realtà da una famiglia originaria della Basilicata, trasferita nei primi anni del '900 prima a Caorle e poi a Burano. Senigallia aveva iniziato a lavorarci all'età di dieci anni. Altri tempi. Una trentina di anni fa, poi, parte della famiglia aveva deciso di aprire un secondo laboratorio a Jesolo. Nell'isola, il suo sorriso e la sua forza di volontà erano riconosciuti da tutti. «Con i loro con i dolci, sono stati sempre un punto di riferimento per l'isola», racconta Luigi Seno, titolare del ristorante Da Romano, «è sempre stata una di quelle famiglie dedite al lavoro e all'impegno. Giorgio era una bella persona, per anni è stato un grande sostenitore del calcio a Burano, da giovane ha portato avanti la polisportiva, si è dato molto da fare per l'isola. Suo genero Andrea Seno giocava nell'Inter, e con il suo carattere di grande sportivo ne andava molto fiero. Lascia un grande vuoto per l'isola». --© RIPRODUZIONE RISERVATA