«I numeri di quest'anno sono confortanti rispetto al passato»
L'INTERVISTALuigi Zennaro è un dirigente di lunga esperienza. Presidente provinciale dei presidi, per l'anno 2022/23 passerà a Chioggia, anche se manterrà l'incarico di reggente nell'istituto comprensivo di Camponogara, nel quale si trovava precedentemente. Il suo caso è emblematico, in una situazione che egli stesso ritiene però «meno problematica rispetto ad altre province o regioni». La dimensione ordinaria - necessaria per l'assegnazione del dirigente scolastico (preside) e del dirigente amministrativo all'istituzione scolastica - è definita in una popolazione scolastica stabile non inferiore a 600 alunni, diminuiti a 500 per i piccoli comuni e 300 per le zone montane. Qualora l'istituzione scolastica non raggiunga il livello minimo, la scuola è affidata in reggenza ad un dirigente scolastico già responsabile di un istituto dimensionato. «Il calo della popolazione scolastica è legato a quello della demografia», dice Zennaro, «quindi il problema si riflette a cascata».Quattordici sedi vacanti.«Non è neanche male, lo devo ammettere. Credo che il veneziano avrà sempre un cronico numero di sedi libere. Ma nel 2018/19 gli istituti scolastici senza preside erano la metà. I numeri di quest'anno mi sembrano una sciocchezza in confronto». L'organizzazione dei dirigenti scolastici è cambiata in meglio o in peggio?«E' semplicemente mutata col mutare delle necessità. Fino al 2008 c'era la figura del preside incaricato, ossia un insegnante al quale veniva affidato incarico di presidenza per un anno. Vi fu un eccesso di presidi incaricati e per questo lo Stato non faceva concorsi per nuovi dirigenti. Ora questa figura non c'è più e gli istituti sottodimensionati vengono gestiti con reggenze». --A.S.