Multati dalle foto-trappole ma il bidone Caritas è strapieno

SAN DONàAppoggia un ombrello trovato sulla strada al bidone della Caritas, multata per 230 euro una signora di San Donà che aveva trovato il raccoglitore traboccante e senza più posto. È una delle tante multe elevate in questa estate di divieti e sanzioni sulle strade. Spesso non ci sono vere ragioni o non si riesce a comunicare tra amministrazioni e cittadino. Un'altra cittadina di San Donà era stata multata davanti al cancello di un ente benefico in via Baron dopo aver lasciato un sacchetto con dei vestiti perché aveva trovato chiuso l'ufficio. E tanti altri se ne sono aggiunti di casi simili. MULTE e fototrappoleL'ultimo episodio è avvenuto nella zona della parrocchia del San Giuseppe Lavoratore. La signora di San Donà aveva trovato un ombrello e, dopo aver cercato invano il proprietario, ha pensato di portarlo alla Caritas, mettendolo nel bidone di raccolta che si trova nei pressi della parrocchia. Una volta arrivata, ha scoperto che il bidone era pieno e lo ha appoggiato all'esterno. Poco tempo dopo è arrivata la sanzione da 230 euro con tanto di filmato della polizia locale e contestazione formale: «Non la contesto», ha spiegato assieme alla sua famiglia, «perché evidentemente queste sono le normative e regole, ma certo vedono me che appoggio per necessità un ombrello vicino al bidone, ma con le telecamere andrebbero visionate ben altre immagini di ladri, spacciatori e delinquenti vari». In via Baron era accaduto, durante il covid, quando una signora si era fermata con l'auto e la lettura della targa non le ha lasciato scampo. Anche lei voleva fare del bene, ma si è trovata a dover pagare una sanzione. Altre segnalazioni sono arrivate per la zona della parrocchia di San Pio X dove pure i residenti si erano lamentati dei sacchi abbandonati vicino al bidoni Caritas. Ma la reazione del Comune è stata oltremodo severa. «A volte pensi di fare del bene e ti trovi una multa salata», ha commentato uno dei multati, «e questo ti fa perdere la voglia di credere nelle istituzioni. Una cosa è multare chi si disfa di rifiuti e li getta negli argini o nei canali, altra chi trova i bidoni della Caritas già pieni e pensa di fare del bene appoggiando all'esterno i sacchetti». SANZIONE AUTOVELOX MAI PAGATA Ci sono altre storie di sanzioni da raccontare. Un cittadino sandonatese residente in Ungheria, Paolo Covento, ha ricevuto una multa dall'avvocato Brizzi di Firenze, in inglese, spedita dalla Svizzera. «Già questo mi lascia perplesso», spiega, «ma ho preso la raccomandata e faccio fare una traduzione. Una violazione riferita all'anno 2018, 116,55 euro da versare in Banca Italiana a Firenze. Io ho risposto in ungherese, avendo loro scritto in inglese e tutti gli atti mi devono essere notificati nella lingua cui il mezzo è stato immatricolato, quindi in ungherese. Ho scritto al comando di Musile per chiedere spiegazioni perché non ho compreso la lingua inglese. Quindi regna il caos più completo, per quanto riguarda il tipo di infrazione e anche su chi sia proprietario della strada, se Comune o Città Metropolitana. «E perché», si chiede, «interlocutori diversi senza riferimento a deleghe ricevute o, ancora, perché in lingua inglese? Io vorrei pagare una volta per tutte, ma non vengo informato adeguatamente come è nel mio diritto». --Giovanni Cagnassi© RIPRODUZIONE RISERVATA