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veneziaIl downburst, legato al rapido passaggio del fronte temporalesco che ha investito la nostra regione ha interessato tutto il litorale veneziano. Gli ingenti danni procurati dalla bufera hanno spinto il governatore del Veneto Luca Zaia a dichiarare lo stato di emergenza. Al Cavallino sei le persone rimaste contuse, altre cinque si contano a Chioggia, mentre un operaio che lavora nel cantiere del Mose a Malamocco è rimasto ferito ad una mano mentre si metteva al riparo in un container. A Chioggia il violento downburst ha causato danni in centro storico e a Sottomarina. In Corso del Popolo devastato il mercato del giovedì. Nel momento in cui è arrivato il maltempo tanti ambulanti stavano chiudendo i banchi. Molte strutture sono volate ma a farne le spese è stata anche la merce finita ovunque. In calle Gabardi un'altana di legno si è sollevata dal tetto di una casa ed è finita nel cortile di una abitazione di una calle adiacente. Tegole e calcinacci in ogni calle e a San Domenico è crollato il muretto di cinta del cortile. In calle Caneva il vento ha rotto le finestre dello storico palazzo Mascheroni-Lisatti ed è crollato il camino di un'altra abitazione. A Sottomarina i danni più consistenti si sono avuti negli stabilimenti Zanzibar, dove è stato distrutto l'impianto musicale, Astoria e Minerva dove sono volati i teloni del parcheggio. Lungomare e strada Madonna Marina sono finite sott'acqua, mentre nel quartiere Tombola e nelle frazioni si registrano danni, a causa di cadute di alberi. Dal Pronto Soccorso segnalano cinque feriti lievi. Il sindaco Mauro Armelao, che ha monitorato personalmente la situazione e chiesto lo stato di crisi alla Regione. Una prima stima danni l'hanno fatta gli stabilimenti balneari. Secondo Gianni Moretto, di Gebis, ci sono almeno un milione di danni. A Cavarzere, oltre a qualche ramo caduto, le difficoltà maggiori si sono avute dalla mancanza di corrente elettrica che è durata oltre un'ora. A Cavallino cinque minuti di terrore e sei feriti lievi con ecchimosi e contusioni al chiosco MareLuna di fronte alla spiaggia di Ca'Vio e al camping Mediterraneo. «Stavamo bevendo spritz nella terrazza del chiosco dove ci sarà stata una decina di avventori - raccontano tre amiche, due svizzere, Laura Meneguzzo e Gabriella Hotz, e una italiana, Sara Roma - quando le tende trasparenti sono state improvvisamente sfondate dalla violenza del vento. In un attimo si è scatenato l'inferno con sedie, tavoli, bicchieri e vasi di fiori ancorati col cemento che hanno iniziato a volare girando vorticosamente ad altezza d'uomo». È stato un fuggi fuggi generale con turisti che si sono rifugiati in preda al panico nelle toilette sul retro del chiosco. «Mai vista una cosa simile - racconta ancora il gestore Matteo Finotto - quando il vento ha divelto le guide d'acciaio delle tende ce la siamo vista davvero brutta. Per fortuna nessun ferito grave». La trombra marina, superato il chiosco, ha continuato investendo, anche il vicino camping Mediterraneo che il 10 agosto 2017 era stato il più colpito dal fortunale con 400 alberi abbattuti. Questa volta solo poche piante. Mentre a San Donà si contano un centinaio gli alberi caduti nel Sandonatese e raffiche di vento che hanno frustato le spiagge facendo volare ombrelloni e lettini. Il maltempo di ieri, con una tromba d'aria abbattuta sul basso Piave per una quindicina di minuti, ha causato molti disagi. Gli alberi sono caduti soprattutto sulle cinture arginali che sono le più esposte alla vegetazione della golena. I primi sull'argine verso Eraclea, poi a Fossalta e Musile. A Portogruaro abbattute le recinzioni perimetrali del nuovo supermercato Aldi in viale Pordenone. Divelto un bagno chimico e rovesciati cassonetti sempre a San Nicoló. Rami caduti un po'ovunque. A Gruaro un grosso ramo è caduto sulla sede stradale tra La Sega e Gruaro. A Caorle due alberi sradicati in via Venezia a Porto Santa Margherita. Danni minimi. Anche la Riviera del Brenta èstata colpita dal nubifragio. «Il forte temporale - spiega il sindaco di Campagna Lupia, Alberto Nalin - con venti violentissimi abbattendo in via Primo Maggio ben 5 pali dell'energia elettrica. Una quindicina di alberi sono stati sradicati fra Laghetto e il capoluogo e nelle vie San Marco, Pertini mentre grossi rami sono finito in mezzo alla carreggiata sulla strada che collega Piove di Sacco a Dolo». A Mira la situazione è pesante. «Ci sono stati danni - spiega il sindaco Marco Dori - nelle scuole del paese, con vetrate rotte e aree gioco e palestre danneggiate. Nel parco di villa dei Leoni il vento ha abbattuto diversi alberi. Grossi danni per l'abbattimento di pali della luce si sono registrati tra Marano e Mirano. Alberi sono caduti anche in Piazza Mercato ad Oriago e a Gambarare». --Alessandro Abbadirgiovanni cagnassiFrancesco MacalusoRosario PadovanoDaniele Zennaro