Marca, tre vivai d'oro che sfornano campioni
Silvano Focarelli / TREVISOMagari non saranno più i bei tempi di Gianfranco Zigoni, Alex Del Piero e Aldo Serena, ma la Marca ancor oggi continua a sfornare giovani calciatori che un bel giorno vengono adocchiati e portati via da qualche club importante. Il mottense Bryan Cristante, capitano della Roma, oggi ne è l'esempio più eclatante. Fra tutte le società trevigiane di dilettanti, e sono tante, che lavorano egregiamente sul settore giovanile ne abbiamo scelte tre: Giorgione, Montebelluna e Liventina. GIORGIONE. Fabio Dalla Costa, direttore del settore giovanile (320 ragazzi): «Dall'inizio della mia attività, ormai sono 12 anni, i giocatori ceduti ai professionisti sono circa 75, anche se poi sono pochi quelli arrivati in cima: le statistiche nazionali dicono che solo uno ogni 29. 000 debutta in A o riesce ad avere il contratto. Nel territorio c'è una forte concorrenza: in 30 km di raggio ci confrontiamo con Montebelluna, Liventina, Padova, Vicenza, Cittadella, Venezia e poi ogni anno società emergenti o già consolidate come Dolomiti, Bassano e Treviso». Gli ultimi ragazzi lanciati dal Giorgione sono Junus Musah, classe 2002, genitori ghanesi, autentico talento: giovanili con L'Arsenal poi al Valencia dove ha già esordito (con gol) in prima squadra. E con lui Nicolò Pozzebon, 1997, ex Juventus, Perugia (debutto in B), poi Lega Pro, l'anno scorso al Treviso Calcio; Enrico Celeghin, 1999, ex capitano della Primavera dell'Inter, poi alla Primavera del Torino, ora al Como in B; Nicolò Buso, 2000, nipote di Renato, ex Cesena, Primavera Roma, Entella ed al Venezia, ora in Lega Pro al Lecco; Justin Kumi, 2004, in Primavera al Sassuolo, Nazionale azzurro; Ardit Gashi, 1998, ex Primavera al Torino, Bassano, ora in D; i gemelli Hermann e Jocelin Behiratche, 2002, il primo ex Sassuolo U15, poi Sochaux in Francia ora nell'Al-Jazira (Abu Dhabi), il secondo ceduto nel 2020 al KF Tirana; Tommaso Salvador, 2004, alla Primavera del Venezia; Alphadio Cisse, 2006 alla Primavera dell'Hellas Verona e Cedric Gondo, 1996, debutto in A a Salerno ora alla Cremonese.MONTEBELLUNA. Stefano Frezza, direttore generale biancoceleste (settore giovanile con 300 giocatori) ha mandato Jacopo Da Riva, 2000, all'Atalanta dove ha esordito in Champions League, Simone Tronchin, 2002, Primavera Vicenza e Verona ed altri, 2005, che sono andati all'Inter, Cremonese e Bologna. «Lo scouting è importante, come la capacità di allestire gruppi omogenei e competitivi, poi ci agevola il fatto che nella Marca nel calcio non c'è mai stata una società catalizzatrice dei giovani: il Treviso in A c'è stato un anno poi è sparito, infine direi che il poter pescare da bacini come la Sinistra Piave ed il bellunese, dove ci sono ragazzi con una "fame" speciale, aiuta parecchio. Il rammarico è che il Comune a livello logistico non ci aiuta molto, spesso dobbiamo andare a giocare altrove. Speriamo bene».LIVENTINA. Bruno Foscan è il presidente del club di Motta, che un vivaio da 350 giovani. «Il fiore all'occhiello è naturalmente Cristante, ma ogni anno ne sforniamo di bravi, poi qualcuno arriva in alto, altri si fermano alla Primavera. La Liventina è legata all'Inter, che ha il diritto di prelazione sui nostri giovani e questo per noi dal punto di vista economico è una grande risorsa. E noi viviamo di settore giovanile grazie a Bruno Cover, che il fiuto ce l'ha: 8 pulmini che girano in cerca di talenti. Ed in prima squadra quasi tutti sono prodotti nostrani». --