Sbloccati 500 interventi edilizi al palo per i vincoli idrografici
CAMPONOGARAOltre 500 permessi di costruzione per aree artigianali e abitazioni sbloccate. I permessi attesi da famiglie e aziende rischiavano di rimanere bloccati dalla nuova classificazione realizzata dall'Autorità di Bacino del distretto idrografico delle Alpi Orientali, che indicava i terreni sui quali dovevano sorgere nuove costruzioni, a rischio. Rischiavano così dissesti erariali anche i Comuni interessati a questa nuova classificazione legata al rischio delle alluvioni. Nel dettaglio erano interessati i Comuni di: Vigonovo, Fossò, Camponogara, Campagna Lupia, Campolongo Maggiore Codevigo, Piove di Sacco Arzergrande, e Sant'Angelo di Piove. «Il problema», hanno spiegato ieri mattina in municipio a Camponogara il sindaco Antonio Fusato e il consigliere regionale del Pd Jonathan Montanariello, «è sorto perché nel 2014 il Comune di Campolongo e quello di Fossò e una associazione del territorio (Brenta Sicuro) avevano inviato una progetto alle autorità competenti sul rischio legato alla stabilità degli argini del fiume Brenta. Si rilevavano fenomeni come fontanazzi e infiltrazioni di sabbia nei terreni. L'autorità di Bacino ha tenuto conto di questo progetto è stato deciso di collocare l'area in cui si trovano i comuni in una fascia di "color grigio" una colorazione cromatica che indicava che non era permessa alcuna concessione costruttiva in ambito dello sviluppo delle attività produttive o di semplice edilizia privata».Il sindaco di Camponogara Antonio Fusato si è fatto capofila dei Comuni dell'area e ha cercato di trovare una soluzione tecnica con la stessa Autorità di Bacino. «Stante quel vincolo», spiega Fusato, «le attività e i privati con la classificazione resa nota lo scorso febbraio, potevano al massimo aspirare ad ampliamenti del 10 %, non di più. Potevamo procedere con l'arma dei ricorsi amministrativi contro questa decisione, abbiamo invece preferito seguire grazie anche all'attivo interessamento del consigliere Montanariello, trovare una soluzione tecnica di tipo pratico. Siamo riusciti a ottenere dall'autorità di Bacino attraverso il recepimento di una nostra osservazione, una riclassificazione che lega il via libera alle richieste di ottenere i permessi a costruire che erano arrivati ai Comuni all'ottenimento di un certificato rilasciato da tecnici e professionisti, Certificato che indica, dopo precise verifiche, quali materiali costruttivi si deve utilizzare valutando il rischio caso per caso». «In questo modo», sottolinea Fusato, «i nostri cittadini potranno, certo con un piccolo vincolo in più rispetto a prima, avere una risposta positiva alle richieste fatte». Fusato e Montanariello sottolineano i danni che ne sarebbero derivati ai Comuni in termini di blocco dei permessi di costruire: «I 9 comuni della Riviera del Brenta e del Piovese avrebbero avuto di fatto un danno erariale imponente. Molte delle entrate degli enti locali dipendono dagli incassi legati agli oneri di urbanizzazione senza contare i problemi che si generavano agli imprenditori e alle singole famiglie che volevano solo ampliare magari per i figli la propria abitazione». L'osservazione proposta fatta propria dall'Autorità di Bacino è stata recepita dalla Regione. «Aspettando i tempi dovuti alla pubblicazione e all'entrata in vigore» conclude il sindaco Fusato «la nuova regolamentazione sarà effettiva da settembre». Alessandro Abbadir© RIPRODUZIONE RISERVATA