Guardia giurata accoltella la moglie Torna a casa e si uccide con la balestra

Giovanni Cagnassi torre di mostoTenta di uccidere la moglie con un coltello da cucina e poi si toglie la vita con una balestra nel garage di casa. Michele Beato, 57 anni, guardia giurata di origine barese, residente a Torre di Mosto in via Roma, si è presentato ieri verso le 14 davanti alla barberia "Stello" in via Roma, nel centro della cittadina, dove la moglie, Rosa Silletti, 51 anni anche lei di origine pugliese, con la quale non viveva più da circa quattro mesi perché si era trasferita a San Stino di Livenza, si era recata a fare le pulizie. La donna, mamma dei loro due figli, un ragazzo che vive a Torre di Mosto con il padre, e una ragazza trasferita a Milano, viveva sola da qualche tempo, dopo i dissapori con il marito e una denuncia per minacce che lei aveva presentato ai carabinieri. Lavorava saltuariamente come addetta alle pulizie in alcune abitazioni e attività della zona.Rosa Silletti ha parcheggiato la sua auto, una Lancia Ypsilon, nel piccolo parcheggio davanti alla barberia Stello, una delle più antiche a Torre di Mosto, per iniziare il lavoro nel giorno di chiusura. Lui la stava aspettando, per ucciderla. È arrivato all'improvviso davanti al finestrino del lato guida e sollevando una rastrelliera metallica per biciclette ha infranto il vetro con un colpo violentissimo. Una violenza cieca che ha impietrito la donna dal terrore.Ma era solo l'inizio del bagno di sangue. Aperta la portiera, ha iniziato a vibrare una decina di fendenti contro la donna, ferendola alla spalla sinistra, la coscia, le mani e le braccia mentre lei tentava disperatamente di difendersi coprendo il volto. Ha iniziato a gridare, a chiedere aiuto. Lui forse credeva di averla uccisa e si è fermato improvvisamente per allontanarsi, oppure ha visto che stava arrivando della gente e ha desistito. I vicini di casa sono infatti accorsi poco dopo, cercando di aiutarla e tamponando le ferite sanguinanti con degli asciugamani.Era ferita gravemente, ma si è salvata per miracolo perché non sono stati interessati organi vitali dai fendenti vibrati dal marito. È stata trasferita d'urgenza in autoambulanza all'ospedale di San Donà, ricoverata in prognosi riservata. Non dovrebbe essere in pericolo di vita, anche se è sotto stretta osservazione.Beato si è allontanato verso casa sua, al civico 37 di via Roma, meno di centro metri di distanza dal luogo dell'aggressione. L'appartamento in cui vivevano assieme prima che lei si trasferisse definitivamente a San Stino. È andato nel garage sotterraneo della palazzina dove ha preso una balestra professionale per il tiro a segno e se l'è puntata alla gola, premendo il grilletto. Un colpo secco che non gli ha lasciato scampo, perforando le vene giugulari. È morto poco dopo. Sul posto sono arrivati i carabinieri di Portogruaro e Mestre, il 118 e i vigili del fuoco per aprire il garage nel quale l'uomo si era chiuso per togliersi la vita. Le indagini sono ora in corso. I militari dell'Arma hanno raccolto le varie testimonianze sul posto coordinati dalla Procura di Venezia, che valuterà nelle prossime ore se disporre l'autopsia sul corpo dell'uomo per ulteriori accertamenti. E appena sarà possibile verrà sentita anche la donna, ora ricoverata a San Donà nel reparto di Chirurgia.Beato era stato sospeso dal lavoro nella società di vigilanza privata, la Axitea, in cui lavorava. La sospensione risale a circa due mesi fa, quando aveva avuto anche la revoca del porto d'armi dal Prefetto, proprio a causa di una denuncia per minacce da parte della moglie. Aveva pertanto dovuto riconsegnare l'arma all'Axitea, società presso la quale lavorava da circa 12 anni.Aveva ancora la balestra a casa, arma in libera vendita seppure mortale, con la quale, ha deciso di farla finita. --© RIPRODUZIONE RISERVATA