Oltre il 10% delle piante estirpate a causa della flavescenza dorata

la FlavescenzaNon c'è solo la siccità. L'altra incognita per i viticoltori si chiama flavescenza dorata. Si tratta di una malattia della vite provocata dallo scaphoideus titanus. Quest'ultimo è un insetto, una cicalina, che funge da vettore del virus. Comparsa nelle nostre campagne tre anni fa, la flavescenza ha colpito soprattutto le viti del Veneto Orientale. Per bloccare la malattia non esiste cura, ma solo l'estirpo della pianta. Secondo una stima, nelle aziende del territorio circa l'11% delle viti è stato estirpato, per bloccare la diffusione della malattia. La Flavescenza sembra colpire in particolare le viti a bacca bianca, le varietà di Prosecco, Sauvignon, Chardonnay e Pinot grigio. In collaborazione con tutte le Università del Veneto, si sta investendo molto sulla ricerca per combattere la problematica. Il Servizio fitosanitario della Regione è impegnato con monitoraggi e controlli, nel tempo sono stati resi obbligatori i trattamenti alle viti. Per essere rispettosi dell'ambiente, sono blandi. Per la loro efficacia è importante, dunque, che i viticoltori osservino puntualità e attenzione nell'applicarli. A inizio della stagione estiva si è svolto a Portogruaro un convegno sulla Flavescenza, organizzato da Coldiretti con il Consorzio Vini Venezia, il Crea e le cantine Vivo. Qualche dato incoraggiante c'è. Sono state adottate delle trappole cromotropiche per la cattura degli insetti. É stato possibile fornire una stima della quantità di insetti che veicolano la malattia. Il numero di esemplari è diminuito sia nel biologico sia nella viticultura convenzionale. --G.MO.