«Vent'anni di gestione della struttura senza alcun aiuto»

BELLUNOFino a 25 anni fa era un grande ammasso di sassi, dove le vipere si stendevano a prendere il sole. Il forte della prima guerra mondiale, grazie all'intuizione di Reinhold Messner e alla tenacia dell'ex assessore regionale Floriano Pra, è stato ristrutturato ed è diventato il "Museo fra le nuvole", visitato ogni estate da migliaia di appassionati soprattutto stranieri. Basti dire che l'altro ieri, un alpinista cecoslovacco, saputo che c'era Messner a visitarlo, s'è sciroppato mille chilometri in auto, solo per farsi autografare l'ultimo libro e cliccare un selfie. Ieri, alla celebrazione del ventennale, nessuna autorità regionale, seppur invitata. C'erano però i sindaci del territorio, a cominciare da Mattia Gosetti. Impareggiabile il panorama, dalle Tofane al Cristallo, dal Civetta al Pelmo, all'Antelao, dal Sassolungo alle Marmarole, al Tudaio. Visioni Mozzafiato, che indurranno Angela Merkel, ad esempio, a ritornarci, come ha promesso al suo amico Messner. Il quale più volte è stato tentato di lasciare, a causa di una certa noncuranza delle istituzioni turistiche - il rifugio Dolomites, a pochi metri dal Museo, è, ad esempio, l'unico che rimane aperto tutto l'anno, anche quando la neve arriva ai due metri. Ma ieri il fondatore ha assicurato che lo rilancerà. Quello del Rite diventerà il Museo delle Dolomiti, mentre sul Monte Elmo, in Val Pusteria, Messner ne sta aprendo un altro dedicato esclusivamente alla roccia. Un terzo museo vedrà presto la luce in Nepal. Ma a Cibiana il Comune ha affidato al grande alpinista ed esploratore anche il "Campo base", una grande sala, al piano terra di un tabià magnificamente ristrutturato, dove il visitatore potrà apprezzare quelle che l'alpinista chiama "le reliquie dell'alpinismo", testimonianze delle più storiche arrampicate. «Noi per vent'anni abbiamo dimostrato di saper stare in piedi, tutti gli altri che fanno cose simili, lo fanno per cinque anni con aiuti di qualche Provincia o Regione, poi lentamente lasciano. Bisognerebbe che chi di dovere ne tenesse conto». --fdm