Venezia, 13 positivi e altri 7 assenti contro l'Ascoli gioca in pratica la Primavera
Alessandro Ragazzo / VENEZIAButtiamola un po' sul ridere, va, perché presentarsi al debutto stagionale di oggi in Coppa Italia contro l'Ascoli con venti assenze (ore 17.45 al Penzo), se non è un record, poco ci manca. Quello che avrebbe dovuto essere il primo vero Venezia della stagione, quello dove Ivan Javorcic avrebbe abbozzato una sorta di formazione-tipo, come si sarebbe detto una volta, diventa la conta di chi non può giocare, tra acciacchi, qualche infortunio da smaltire e, accidenti, Covid. Già, proprio quel maledetto Covid che pare essersi appiccicato agli arancioneroverdi in questo inizio agosto (altrove non si sono sentiti casi simili), tanto che il numero di positivi del gruppo squadra (giocatori e staff) è tredici. Che una volta significava centrare la schedina e si era felici e contenti. Adesso, invece, è sinonimo di maledizione. Pare essere tornati a metà gennaio, alla vigilia della trasferta di Milano in casa dell'Inter, quando c'erano ben 15 positivi. Stavolta sono due in meno ma la sostanza non cambia: fra titolari e riserve, Javorcic deve attingere a piene mani dalla Primavera. E si può ben capire l'umore in casa Venezia, anche perché fra sette giorni al Penzo è atteso il favorito Genoa: fate voi. E speriamo che oggi non ci siano altre brutte soprese, con un aumento di casi: incrociamo le dita.ASSENTI. In ordine sparso sono questi: Neri, Haps, Zabala, Ceccaroni, Svoboda, Modolo, Crnigoj, Connolly, Johnsen, Busio, Fiordilino, Cuisance, Aramu, Pierini, de Vries, Ullmann, St Clair, Vacca, Makadji, Leal. Si sono presi in esame i nomi consegnati l'altro giorno in Lega di B con i relativi numeri di maglia ma non si sa chi dentro questi 13 chi è coinvolto come giocatori o appartiene al gruppo squadra.CHI BEN COMINCIA... Ovvio che la partita di oggi abbia assuma un significato del tutto diverso da quello che si pensava dare. In pratica, sarà Primavera del Venezia (con qualche titolare) contro l'Ascoli. «I positivi», dice Javorcic «influenzano la preparazione e la strategia contro l'Ascoli. Dobbiamo aspettare domani (oggi, ndr) per capire come sarà la situazione, se stazionaria o peggiorare». Insomma, sono ore di apprensione, non fosse altro per vedere se la lista degli indisponibili è destinata a crescere.SI FA SUL SERIO. Siccome non è che ci siano chissà quali alternative, oggi si deve giocare e un occhio, inevitabile, va alla partita contro i rossoblù tra sette giorni. «L'Ascoli è una squadra di categoria», osserva, «ha qualità per fare bene. L'allenatore Cristian Bucchi è preparato e ci darà la dimensione di quanto ci aspetterà in campionato. Dovrò rimpolpare con la Primavera, ho bisogno di tanti elementi per arrivare a un numero sufficiente di giocatori. Ci sono delle difficoltà a preparare la partita, speriamo non ci siano ripercussioni per la gara contro il Genoa. Di certo sarà difficile da preparare per, poi non so se giocherà o meno: non ho le competenze per dirlo».A CHE PUNTO SIAMO? Dopo un mese e mezzo di lavoro e un mercato ancora in pieno vortice tra chi parte e chi arriva, Javorcic prova a fare un bilancio. «Abbiamo lavorato molto tra Rogla e Auronzo», aggiunge il croato, «è difficile sapere dove siamo, solo il campo dirà a che punto sei e dove devi migliorare. Abbiamo le idee chiare su cosa vogliamo fare. Ci sono stati dei problemi, il mercato è difficile, si arriva da una retrocessione ma servirà ancora tempo». Sul futuro si dice ottimista. «La gara contro il Cesena», prosegue, «mi ha dato qualche informazione in più, è un momento della stagione dove tutto serve per capire da dove si parte. Ci scopriremo solo giocando partite e affrontando gli avversari». Magari al completo. --