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IL RACCONTOStefano VietinaSono occhiali smart nel senso più ampio del termine: ovvero intelligenti, ma anche raffinati, eleganti e soprattutto divertenti. Tanti ci avevano provato, Leonardo Del Vecchio c'è riuscito, portando nelle vetrine dei suoi negozi, a poco più di un anno dall'annuncio, un progetto che altri hanno studiato per mesi, senza però mai arrivare al grande pubblico, come invece stanno facendo i Ray Ban Stories. Perché? Perché si è dimostrata sbagliata la strada che altri hanno percorso e vincente invece quello che hanno pensato insieme Leonardo Del Vecchio (classe 1935, scomparso un mese fa), il creatore di Luxottica, e Mark Zuckerberg (classe 1984) inventore di Facebook ed ora leader di Meta. LA FILOSOFIAI quali hanno rovesciato i termini della questione: non più tecnologia d'avanguardia da far indossare a mo' di occhiali, con l'effetto di avere sul viso una sorta di impalcatura a sostegno di un mini monitor, ovvero una strana strumentazione esteticamente poco attraente; ma inserire piuttosto la migliore tecnologia oggi sul mercato all'interno di un occhiale iconico come i Ray Ban, conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo, con 70 anni di storia alle spalle ed almeno altrettanti davanti, se queste sono le premesse. Senza assolutamente snaturare l'estetica dell'occhiale, ma arricchendolo di nuove funzionalità. Cosa sonoProtagonisti della linea Ray-Ban Stories sono i modelli Ray-Ban Round, Meteor e Wayfarer sui quali Facebook ed EssilorLuxottica sono stati in grado di sviluppare una tecnologia smart indossabile comodamente tutto il giorno, senza compromettere lo stile, il comfort e l'estetica, né tantomeno il peso, che supera di soli 5 grammi quello dei normali Ray-Ban.la tecnologiaOgni modello Ray-Ban Stories integra una dual camera da 5 mega pixel con funzionalità foto e video, auricolari open-ear e un sistema audio composto da tre microfoni per riprodurre suoni e voce in alta qualità durante le telefonate e i video. Si possono poi personalizzare con vari tipi di lenti: da sole, da vista, polarizzate, sfumate, transitions e neutre. I Ray-Ban Stories sono stati lanciati insieme a un'app integrativa, Facebook View (disponibile per iOs e Android) che rende semplice ed intuitiva l'importazione, la modifica e la condivisione dei contenuti acquisiti con gli smart glasses, con la possibilità di caricarli su tutte le app social installate sul proprio smartphone: Facebook, Instagram, WhatsApp, Messenger, Twitter, TikTok, Snapchat, eccetera. Le novità I Ray-Ban Stories nascono, insomma, per rappresentare una concezione completamente nuova della fotografia, della condivisione e dell'ascolto nei momenti più diversi della vita di chi li indossa, una sorta di diario quotidiano per immagini. Ma al di là di foto e video, quello che colpisce indossandoli è la possibilità di ascoltare musica e soprattutto di telefonare. O anche, come è capitato a chi scrive, di ascoltare a tavola la radiocronaca della partita della squadra di calcio del cuore, continuando tranquillamente la conversazione con i commensali, in quanto i microfoni inseriti nelle stanghette consentono un ottimo ascolto, ma anche di non essere isolati dal contesto circostante, come accade, invece, con le tradizionali cuffie. Come si caricanoOggi i Ray-Ban Stories già offrono una gamma di 28 varianti di stile, colore e lenti, ed annunciano ulteriori novità nelle prossime settimane. Hanno in dotazione una custodia compatta che funge anche da caricabatteria portatile, con una porta Usb-c per il cavo (che si trova nella confezione) e un led colorato per capire quando gli occhiali sono carichi o quando invece sono ancora in carica. La custodia permette di ricaricare almeno tre volte i Ray-Ban Stories con una singola carica. Consentono di registrare 500 foto ed una ventina di video da 30 secondi (ma adesso si arriva anche a 60 secondi) e di effettuare varie chiamate, con un'ottima autonomia per l'uso quotidiano. Come si usanoNoi abbiamo provato i Round, che si differenziano dai normali Ray-Ban per i due sensori fotografici circolari da 5 megapixel, perfettamente integrati nella montatura quasi a farli sparire se non fosse per la presenza di un piccolo led che si illumina per informare gli altri che stiamo registrando o scattando una foto. La costruzione è esemplare, in perfetto stile EssilorLuxottica. Un piccolo pulsante a scorrimento sull'asta di sinistra permette di accendere e spegnere gli occhiali e di rendere possibile l'iniziale accoppiamento con lo smartphone. Vicino alla cerniera di destra invece si trova un piccolo led colorato che illuminandosi permette di capire quando l'occhiale è acceso o spento e quando stiamo registrando. In questo caso, la luce led possiamo vederla con la coda dell'occhio, ma di fatto avremo sempre la situazione sotto controllo, anche grazie ad un suono di inizio e fine registrazione.tutto touchQuando si indossano, i Ray-Ban Stories ci avvertono sulla quantità di carica; un semplice pulsante sull'asta di destra serve per fare, secondo la pressione, video o foto; una superficie touch, sempre sulla stanghetta di destra, consente di alzare o abbassare il volume (sfiorando in un senso o nell'altro) e accettare una chiamata, con un tap, o chiuderla; i comandi vocali permettono di farlo anche in completa libertà mentre si sta passeggiando o correndo. E dopo si tratta solo di dare spazio alla propria creatività. -- © RIPRODUZIONE RISERVATA