Fincantieri, crociere e difesa Folgiero «Revisione strategica»

Piercarlo Fiumanò / triesteIl cambio di rotta di Fincantieri è appena cominciato. Il gruppo ha avviato una riflessione su quel ruolo sistemico, in particolare nelle infrastrutture, che aveva caratterizzato la gestione Bono, culminata nella ricostruzione del ponte Morandi. Il gruppo triestino si concentra sulla ripartenza delle navi da crociera nel post pandemia con un faro potente sul business militare tornato in primo piano nel complicato scenario geopolitico innescato dalla guerra in Ucraina. E punta su «nuove soluzioni digitali e green»: un chiaro riferimento ai progetti industriali per le nuove navi anche ad idrogeno come le due ordinate di recente da Msc. Sul fronte industriale e delle alleanze l'ad Pierroberto Folgiero ha chiarito che Fincantieri non vuole competere ma «collaborare» con Leonardo nel settore della Difesa in base agli ordini della Marina militare al quale spetta la scelta finale: «L'Italia avrà un ruolo sempre più strategico nel Mediterraneo e noi ci saremo».Il cambio di rotta è però partito con una giornata difficile in Borsa. L'azione è crollata del 7% a quota 0,52 euro dopo la pubblicazione dei numeri semestrali. I conti, nonostante ricavi in crescita del 16% a 3,5 miliardi, hanno registrato un risultato netto negativo per 234 milioni «dopo aver scontato oneri estranei alla gestione ordinaria e non ricorrenti per 156 milioni». Numeri che hanno risvegliato nel mercato i timori di un aumento di capitale nonostate i fondamentali solidi del gruppo. Tema comunque non affrontato in conference. Sui risultati ha pesato soprattutto il rincaro dei prezzi delle materie prime, in particolare dell'acciaio, e l'inflazione che ha innescato le svalutazioni. Fincantieri ha dovuto gestire i riflessi della guerra in Ucraina che ha provocato «difficoltà, in particolare in Europa, nel reperimento dei materiali ferrosi, un incremento delle tariffe di energia e gas naturale».La semestrale presentata l'altra sera è anche il riflesso di una revisione strategica delle attività di business non core del gruppo guidato dal nuovo Ceo. Durante il suo primo incontro con i mercati finanziari Folgiero ha confermato che la posizione finanziaria netta è vista in lieve miglioramento entro fine anno, con la consegna di cinque navi da crociera (una di queste sarà consegnata a Marghera entro la fine del mese) nel secondo semestre, assicurando «risparmi e disciplina operativa».Il carico di lavoro complessivo è per 113 navi, pari a 34,6 miliardi (5,2 volte i ricavi 2021). L'andamento industriale viaggia infatti su livelli record: nel periodo state consegnate 8 navi da 5 stabilimenti in questi primi sei mesi 2022 e altre 5 navi da crociera (la Discovery a Monfalcone) sono previste entro l'anno mentre si registrano i primi segnali di ripresa nel settore cruise. Folgiero punta su quella che ha definito «la svolta della sostenibilità». É di inizio luglio l'annuncio di un nuovo accordo tra Fincantieri e Msc che ha ordinato alte due navi della serie Explora, che oltre al gas utilizzeranno l' idrogeno. Saranno dotate di tecnologie e soluzioni ambientali da primato per il settore: «Ci siamo focalizzati su nuove soluzioni digitali e green che aumentino nel tempo la distintività della grande leadership di Fincantieri nell'industria internazionale della navalmeccanica. Ugualmente il gruppo perseguirà con sempre maggiore attenzione progetti industriali mirati alla eccellenza operativa dei propri cantieri in Italia e all'estero oltre a dedicare massima cura allo sviluppo del proprio rilevante capitale umano», ha detto il Ceo agli analisti. Secondo l'ufficio studi di Intesa Sanpaolo le azioni messe in atto dall'azienda danno il senso della proattività del nuovo ceo nell'implementare la revisione strategica delle attività non-core (come le infrastrutture) e nel risolvere le problematiche emerse nell'attuale scenario macro economico: «Pur non escludendo ulteriori azioni in futuro, queste mosse -sottolinea Intesa- lasciano spazio per perseguire meglio la crescita strutturale dell'azienda nel suo core business, ovvero la costruzione di navi militari e da crociera». Secondo Equita «è benvenuta la revisione strategica avviata dal nuovo management e il fatto che la società si rifocalizzi sul core business». --© RIPRODUZIONE RISERVATA