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Laura Berlinghieri / veneziaUn piano da oltre un miliardo di euro di investimenti. Una prima tranche da 715 milioni, per realizzare 192 interventi mirati sugli acquedotti; e altri 400 milioni, per ridurre lo spreco di acqua nella rete idrica. La lotta alla siccità è una battaglia serratissima, misurata in nuovi punti e rilanci a tamburo battente.LA LOTTA ALLA SICCITàProclamato lo stato di emergenza (con lo stanziamento di 4,8 milioni di euro solo per il Veneto), individuato in Luca Zaia il commissario delegato per gli interventi urgenti per la gestione della crisi idrica e in Nicola Dell'Acqua il soggetto attuatore coordinatore, è il momento di parlare di programma. La base c'è già: consiste nel piano siccità e nel piano ricerca delle perdite, fondamenta già esistenti sulle quali poggiare il piano degli interventi, che il commissario delegato presenterà alla Protezione civile nazionale, per l'approvazione.GLI INTERVENTI SUGLI ACQUEDOTTIUn programma "monstre" che si articola in 192 interventi, proposti dagli enti gestori, per connettere tra loro gli acquedotti che oggi vengono alimentati da fonti diverse, alcune delle quali particolarmente vulnerabili, di fronte al cambiamento climatico in atto. Si tratta solo di una prima ricognizione degli interventi, che potrebbe essere necessario implementare. Si parla di 17 progetti emergenziali, 146 già pianificati e 29 da pianificare, da un valore totale che supera i 715 milioni di euro. A fare la parte del leone saranno i 16 interventi in programma sul bacino del Po, che richiederanno spese per 72 milioni di euro.Agli interventi di aggiornamento delle reti infrastrutturali si aggiunge il piano per risolvere una situazione che già dovrebbe essere evitata, in periodi normali, ma che è un dramma, nella condizione attuale: la dispersione idrica. Nella rete idrica veneta, si stima che in media venga perso il 40% dell'acqua che viene messa in circolazione, con punte che possono raggiungere anche il 70-80%. Per questo è stato predisposto un piano ricerca delle perdite dal valore di 400 milioni di euro, risorse in parte da individuare nel Pnrr. Il piano consisterà nell'individuazione delle perdite di rete, così da agire in maniera mirata.È la fase iniziale di un progetto a lungo termine, che sarà attuato con la sostituzione e l'ammodernamento delle condotte. Un piano che si svilupperà nei prossimi dieci anni, richiedendo circa 900 milioni di euro.SERVE UNA STRATEGIA COMPLESSIVAFuturo. L'emergenza è già ora. «La situazione è particolarmente critica in tutta la regione» dice il commissario Zaia, nel presentare il piano da oltre un miliardo di euro.«Un piano degli interventi che prevede di agire, da un lato, per far fronte alla siccità con 192 interventi sulle interconnessioni per oltre 715 milioni di euro, dall'altro, sul fronte della ricerca delle perdite, con un investimento da oltre 400 milioni di euro mirati a far fronte agli sprechi». Si tratta di mettere in atto, conclude, «interventi già indicati dai nostri enti gestori che, oltre ad agire rapidamente sull'emergenza, stanno accelerando sul resto delle opere. Oltre a tutto ciò, stiamo ragionando con gli enti gestori rispetto alla necessità di impostare una strategia complessiva, coinvolgendo gli altri usi, agricoli e industriali, compreso il settore idro-elettrico. Ricordo che in Veneto il prelievo di acqua dolce per l'uso idro-potabile non arriva al 20 per cento e questo implica una riflessione concreta e ampia sul tema». --© RIPRODUZIONE RISERVATA