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JESOLO«La notizia del ferimento di uno straniero con arma da fuoco non ci sorprende per nulla, anzi». Cristian Breda è il segretario generale provinciale del Siulp, sindacato di polizia. La sparatoria di martedì sera era prevedibile, secondo il sindacato. «Da anni lanciamo delle grida di allarme per attirare l'attenzione su Jesolo» commenta «e sulla situazione di degrado che ha visto sigillare lo strapotere di alcuni gruppi di bande dedite alla spaccio e rapine. Lo scorso 19 maggio il congresso provinciale del Siulp è stato fatto a Jesolo e alla presenza dei candidati sindaci non per caso, ma proprio per riaccendere ancora una volta i riflettori sulla seconda spiaggia italiana. Siamo costretti a ripeterci ancora una volta» prosegue «non bastano Daspo urbani, fogli di via o interventi spot. Dobbiamo centralizzare le risorse, attraverso sale operative non solo interconnesse ma uniche. Le risorse umane di tutte le forze di polizia devono avere una regia unica, con un unico obiettivo». La soluzione è tornare ad avere il controllo del territorio, con uomini e mezzi, professionisti della sicurezza. «Fino a che non ci concentreremo in questa direzione» conclude, «ciclicamente leggeremo notizie simili o peggio. La questura di Venezia ha dato, su input del Siulp, un aiuto concreto, i cui frutti si vedranno a breve. La neo amministrazione comunale ha di fatto spostato il problema delle bande minorili dall'arenile di piazza Mazzini. Spetta alle forze dell'ordine sradicare certi fenomeni. Dobbiamo rendere poco attrattiva Jesolo a certi malintenzionati e in via definitiva». --g.ca.