«Non è stato promesso il Senato a Berlusconi Zaia premier? Magari!»
L'intervistaAlbino SalmasoSenatore Antonio De Poli, oggi (mercoledì ndr) c'è il primo vertice del centrodestra per definire le candidature nei collegi. Giorgia Meloni ha già chiesto l'investitura a premier, Salvini dice che chi prende un voto in più guiderà il governo. L'Udc può accettare questi ultimatum? «La campagna elettorale è appena iniziata e l'Udc non ha preclusioni e veti nei confronti di alcun leader del centrodestra. Sono convinto che il tema della scelta del premier oggi non appassioni i cittadini alle prese con i problemi del caro bollette e dell'inflazione. Ci sono dei provvedimenti urgenti da adottare, a partire dal blocco dell'Iva per il carrello della spesa. E poi bisogna congelare le accise della benzina. Il governo Draghi resta in carica con i pieni poteri almeno fino a ottobre e quindi ci aspettiamo il via libera a queste misure di aiuto concreto alle famiglie per sostenere i redditi dei ceti sociali più deboli». Gli elettori hanno però il diritto di sapere se a guidare il futuro governo sarà la Meloni, in rotta di collisione con tutte le direttive Ue e il Pnrr. Forza Italia sta lanciando in pista Tajani. Lei che dice? «L'Udc e FI sono parte integrante del Ppe e il nostro programma sarà coerente con le direttive europee del Recovery Fund. L'appoggio umanitario e gli impegni per la fornitura delle armi all'Ucraina restano alla base dell'alleanza internazionale dell'Italia. E poi l'incarico per formare il governo è una prerogativa esclusiva del presidente della repubblica Mattarella. Oggi la discussione è prematura». Tra le personalità nei sondaggi che godono di maggior stima, dopo Draghi, svetta Luca Zaia: secondo lei può ambire a Palazzo Chigi? «Io ne sarei solo felice e non ho alcuna pregiudiziale. Un presidente veneto alla guida del Paese non può che trovarmi d'accordo. Zaia ha tutte le carte in regola come esperienza e standing per ambire ai più alti ruoli istituzionali, ha già fatto il ministro e da 12 anni amministra la regione. Finalmente potrebbe concludere la riforma dell'autonomia, come tappa decisiva del federalismo avviato nel 2001. La discussione sul premier la faremo a urne chiuse, dopo il 25 settembre». Nel vertice a Villa Grande, Salvini ha brindato a Berlusconi futuro presidente del Senato. Lei c'era: com'è andata? «A me non risulta alcun patto siglato per la presidenza del Senato a Berlusconi. Abbiamo parlato di programmi per il bene delle famiglie e delle imprese, senza brindisi». La caduta di Draghi è un colpo fatale alla credibilità internazionale dell'Italia: come pensate di recuperare il rapporto di fiducia con le categorie economiche sul piede di guerra. Ora chi porta avanti l'agenda concordata con l'Ue? «La responsabilità esclusiva della crisi ricade su Giuseppe Conte, il sondaggio di Youtrend fotografa lo stato d'animo degli italiani, che hanno capito a chi addossare le colpe. Il 41% degli interpellati considera il M5s responsabile della caduta di Draghi. La colpa è solo loro. C'è poi da dire che il premier era stanco: noi lo abbiamo sostenuto con lealtà e gli abbiamo chiesto di restare alla guida dell'Italia senza il M5s che lo aveva sfiduciato il 14 luglio, con l'uscita dal Senato senza votare il decreto Aiuti. La rottura è stata netta. Certo, è difficile restare a palazzo Chigi senza l'appoggio del partito di maggioranza relativa». Lei non vede ostacoli e ritardi da qui a ottobre: come mai? «Mattarella ha conferito al premier dimissionario i pieni poteri per approvare i decreti legge e rispettare la tabella di marcia del Pnrr. Si possono firmare le ordinanze per contrastare il Covid e i nuovi decreti Aiuti e questo Parlamento resta in carica fino al 13 ottobre. Draghi passerà le consegne al nuovo premier entro metà novembre». In Veneto mai si era vista una reazione così indignata alla crisi di governo. Non temete di essere puniti nelle urne? «La crisi non l'abbiamo aperta noi ma il M5s con un comportamento irresponsabile. Il braccio di ferro sull'inceneritore di Roma è vergognoso, i rifiuti della capitale finiscono sui camion in Germania e finalmente si è deciso di costruire un impianto nel Lazio. Conte non era d'accordo e ha fatto cadere Draghi. Capisco le preoccupazioni degli imprenditori veneti che attendono il taglio del cuneo fiscale, la crisi economica dopo la guerra in Russia si fa sentire con la stangata energetica. Con il centrodestra si girerà pagina». Cosa vi attendete ancora da Draghi? «Un decreto taglia-bollette, il price cap del gas in sintonia con l'Ue e il taglio dell'Iva sui beni di prima necessità per tutelare il potere d'acquisto delle famiglie». -- © RIPRODUZIONE RISERVATA