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Francesco Olivo / ROMAIl vertice di oggi tra i leader del centrodestra, potrebbe essere una pura formalità o una resa dei conti. L'appuntamento è per oggi pomeriggio alla Camera, visto che Giorgia Meloni ha preteso sedi istituzionali e non i soliti pranzi a casa di Silvio Berlusconi. Sul tavolo ci sono tre nodi: la leadership, i collegi e il programma. A parole la fanno tutti facile: le liti sono falsi problemi, le regole ci sono, le si applica ed è tutto risolto. Ma le cose sono più complicate di così e la tensione delle vigilia lo dimostra. Fratelli d'Italia arriva al negoziato con molti sospetti sugli alleati: i messaggi di freddezza verso le ambizioni di Meloni per Palazzo Chigi vengono vissuti con evidente fastidio. Forza Italia, sia per bocca di Antonio Tajani (ieri sulla Stampa) che dello stesso Silvio Berlusconi, (sul Corriere della Sera) derubricano la vicenda, con il chiaro intento di rinviare la questione a dopo le elezioni. Fratelli d'Italia fa sapere che non accetterà temporeggiamenti e non è un caso che Meloni abbia convocato la direzione nazionale del partito, allargata ai parlamentari, per domani, un organo pronto a prendere decisioni importanti, in un senso o in un altro. La presidente di FdI, nell'incontro di venerdì scorso nella villa romana del Cavaliere, aveva concordato di abbassare i toni, ma le rassicurazioni ricevute nel pranzo sull'Appia antica le sono sembrate venire meno quando sono cominciate le voci su una candidatura di Tajani alla presidenza del Consiglio e più in generale sul diritto a governare di partiti considerati "europeisti". Così la deputata romana è tornata a mandare messaggi netti: «Inutile stare insieme se non si rispettano le norme». Parole giudicate inutilmente minacciose da Forza Italia. «Noi vogliamo semplicemente che si rispettino le regole - dice Ignazio La Russa, senatore di FdI, che oggi sarà con la presidente alla riunione di Montecitorio - Più perdiamo tempo a discutere di questi argomenti e più facciamo un piacere alla sinistra che punta alla narrazione di una continua litigiosità nel centrodestra».Il ragionamento che si fa in Via della Scrofa è questo: le regole le hanno scritte loro alle scorse elezioni per tutelarsi, noi le abbiamo accettate quando eravamo i piccoli della coalizione e non possiamo cambiarle ora solo perché sono cambiati i rapporti di forza e quindi non convengono più a Lega e Forza Italia. Le norme in questione sono tre: la leadership spetta al partito più votato, i collegi si suddividono sulla base di una media dei sondaggi e alle amministrative si ricandidano gli uscenti. L'ultima menzione è importante, perché nel dibattito potrebbe anche entrare la vicenda, mai risolta, delle regionali in Sicilia. Meloni insiste nel voler ripresentare Nello Musumeci, contro il parere degli alleati. Le diffidenze sulla leadership hanno una ricaduta anche sulla partita più complessa da dirimere già oggi: la suddivisione dei collegi dell'uninominale. Matteo Salvini, nelle veste di paciere, capisce che non è un tema popolare e quindi ripete «bisogna partire dai programmi». Ma nelle segreterie si sa che non è così: le liste vanno consegnate entro il 21 agosto ed è quindi urgente accordarsi sui criteri per la spartizione. Potrebbe essere questo il vero scoglio di oggi: «Perché dovremmo regalare dei parlamentari a partiti che poi ci faranno la guerra il giorno dopo le elezioni?», è la domanda provocatoria di un dirigente di FdI. L'idea, infatti, di Berlusconi di far decidere il candidato premier a una assemblea di eletti acuisce le diffidenze: se lo scopo è bloccare una eventuale candidatura di Meloni, FdI cercherà di far eleggere il più alto numero di deputati e senatori possibili, senza concedere nulla agli altri. La vigilia del vertice è stato segnato da una polemica tra alleati sulla questione dei balneari. Alla Camera solo FdI ha votato contro gli articoli del Ddl Concorrenza sulle concessioni degli stabilimenti, mentre Forza Italia e Lega hanno votato con il resto della vecchia maggioranza. Strascichi della legislatura che si chiude o anteprima della prossima? --© RIPRODUZIONE RISERVATA