Brucia la pineta, paura a Bibione Otto turisti si salvano con un tuffo
BIBIONEPer la seconda volta in meno di un anno la pineta di Bibione è andata a fuoco. È accaduto ieri alle 14. 30 e l'incendio è stato circoscritto solo attorno alle 17. Ma si è lavorato fino a tarda sera. Fiamme visibili fino a Trieste. Salvi 8 turisti che stavano attendendo di salire sul traghetto X River, a ridosso dell'estuario, in zona Faro. Le fiamme avevano ostruito i percorsi e tutte le vie di fuga: per sfuggire alle fiamme si sono buttati in acqua, nel Tagliamento. Stanno bene. Sono sei slovacchi, di cui 4 minori, un campano e un friulano di San Vito. Il traghetto è stato sospeso fino a nuove comunicazioni. I danni sono ingenti: 44 gli ettari interessati, tra pineta e campi agricoli. Il rogo è partito da un fronte di almeno un chilometro. La differenza l'ha fatta il vento. È per le raffiche di bora che caratterizzavano il litorale a quell'ora, che le fiamme si sono estese molto rapidamente dai campi alla pineta, mentre già stavano arrivando i pompieri. Il fumo nero ha spinto molte persone presenti a Lignano Riviera a comporre il 115. Poi, d'improvviso, il vento è calato, e questo ha favorito il lavoro dei pompieri. Si sono formati numerosi focolai, ma rispetto all'incendio di agosto scorso, avvenuto di notte su un fronte di almeno 2. 000 metri, quello di ieri non sembra doloso. Le cause, proprio per il fatto che il rogo si è generato da un campo, potrebbero essere accidentali. Durante le operazioni di spegnimento, ci si è accorti che alcuni trattori continuavano a lavorare e da uno dei mezzi agricoli potrebbe essere stata "scoccata" la scintilla fatale. Episodi simili, ma minori, sono avvenuti a Portogruaro e ad Annone Veneto mentre per il rogo alle Gaffarelle a Concordia si propende per il dolo. Altro fattore decisivo per limitare i danni è stato il lavoro di alcuni proprietari terrieri, che hanno scavato dei solchi per impedire che le fiamme allargassero il fronte del rogo, proteggendo così altri alberi. Le maggiori e decisive operazioni sono state condotte dai pompieri. I vigili del fuoco sono intervenuti da Mestre, Latisana, Lignano, Udine, Padova, Rovigo e Vicenza con 25 operatori e l'ausilio prima dell'elicottero Drago 71, poi di un aereo Canadair. Mobilitati i volontari di protezione civile di Eraclea e del Cavallino. L'allarme è scattato dalla vicina Lignano, perché il fumo che si era levato dai campi e dal sottobosco era più visibile nel territorio friulano. Due autopompe, sei autobotti, 3 moduli per incendio boschivo sono stati messi in campo dai vigili del fuoco con due autocisterne chilolitriche. In una lotta incessante con le fiamme hanno limitato i danni. Sul posto sono intervenute anche le squadre dell'antincendio boschivo della Regione Veneto. I Canadair sono arrivati verso le 19. Giampaolo Bottacin, assessore del Veneto alla Protezione civile, ha seguito, attraverso i suoi collaboratori, le operazioni di spegnimento. «Sul posto - ha detto - hanno operato i volontari della Protezione Civile antincendio boschivo e i vigili del fuoco col supporto dell'elicottero della Protezione Civile della Regione Veneto e dell'elicottero dei vigili del fuoco. Ha coordinato le operazioni il direttore delle operazioni di spegnimento della Regione Veneto». --rosario padovano© RIPRODUZIONE RISERVATA