Prima muore a 108 anni amava canto e grappa In ospedale solo tre volte

marconAlla festa del suo ultimo compleanno del 14 ottobre scorso, quello dei 108 anni, l'avevamo salutata con la promessa di rivederci l'anno successivo. Lei rispose: «Non so, vedremo». Dietro a quel «Non so, vedremo» c'era un misto di fatalismo, perché 108 anni sono tanti, ma anche di affidamento alla volontà di quel Signore in cui tanto credeva. Alle 2 di notte di ieri, Prima Brentel è morta alla casa di riposo Sereni Orizzonti di Marcon dove risiedeva da 14 mesi. Raccontava di sé: «Il segreto della mia longevità sono le preghiere. Tante. E per tutti, per mia famiglia e per il mondo». Qui c'era la sua essenza. Tutti a Marcon la conoscevano, lei che era la donna più anziana del Comune, non solo per la straordinaria vitalità ma pure per il suo amore verso il canto e il goccetto di grappa, unica "medicina" presa sino a due anni fa, quando una piccola frattura al bacino la costrinse e rivedere quell'abitudine decennale. «È morta perché aveva capito che ormai era giunta sua ora», dice commosso il figlio Angelo Vecchiato. E quel suo quel «Non so, vedremo» torna a essere d'attualità. Da qualche giorno nonna Prima non mangiava e non beveva per scelta. Eppure domenica sera i valori generali e i battiti cardiaci erano perfetti. Stava bene. Coricatasi, non si è più svegliata. «Ci si rende conto di quanto si è voluto bene a un genitore», continua il figlio Angelo, «quando viene a mancare. Poi pensi che in vita avresti dovuto volergliene ancora di più». Originaria di Quarto d'Altino, dove nacque nel 1913, dopi il matrimonio con Giuseppe Vecchiato si trasferì a Marcon. Lui, dipendente a Porto Marghera, morì nel novembre del 1980 all'età di 68 anni. Lei, che in gioventù lavorò nei campi, si dedicò alla famiglia, fece servizio a Venezia, raggiungendola in bicicletta. Dal loro amore sono nati i figli Nerina, Sivigliana e Angelo. Nel recente passato i sindaci Andrea Follini e Matteo Romanello non hanno mai mancato non solo di festeggiare nonna Prima nel giorno del suo compleanno, ma d'interessarsi alle condizioni di salute. Ieri hanno subito chiamato i familiari per le condoglianze. A Sereni Orizzonti tutti la conoscevano, la sostenevano, l'adoravano. Fra la tombola, uno dei suoi giochi preferiti, le carte e i balli, le giornate scorrevano via veloci. E poi c'era l'amato canto, oltre ad un personale sempre pronto ad accudirla e coccolarla. Elementi, questi, che il figlio Angelo non dimentica. Anzi, rimarca. «A nome mio e delle mie sorelle», dice, «vorrei ringraziare tutti i dipendenti della casa di riposo. Uno a uno. Ci hanno messo educazione, gentilezza, premura. Hanno trattato la nostra mamma come se fosse la loro mamma. Sono bravissime persone. Grazie ancora». Un esempio di straordinaria longevità e salute, Prima: in 108 anni di vita, solo tre volte era finita all'ospedale, di cui una per mettere il pacemaker. Ogni compleanno era una festa vera, era amore allo stato puro nei suoi confronti. In quello che poi sarebbe diventato l'ultimo, era arrivato il coro Chorus M'Ama di Mestre per omaggiarla. L'ultimo saluto domani alle 16 nella chiesa di San Liberale, con la salma che partirà dalla casa di riposo Sereni Orizzonti. --Alessandro Ragazzo© RIPRODUZIONE RISERVATA