Genova e Palermo verso il centrodestra Sorpresa Verona: centrosinistra avanti
Antonio Bravetti /romaRoberto Lagalla, che potrebbe essere il nuovo sindaco di Palermo già al primo turno. Marco Bucci e Pierluigi Biondi, a un soffio dalla rielezione a Genova e L'Aquila. L'exploit di Damiano Tommasi, che a Verona mette dietro di sé le destre divise e litigiose. Il risultato di Michele Guerra a Parma, che sogna di riportare la città a sinistra dopo dieci anni di Federico Pizzarotti. La giornata di ieri si chiude con alcune (piccole) certezze e tanti punti interrogativi. Gli exit poll di Consorzio Opinio di Antonio Noto fotografano alle 23 un campione di elettori basato sull'80% dei votanti. Per i risultati definitivi occorrerà attendere lo spoglio di oggi, che inizia alle 14.Ecco cosa dice: a Palermo, dove basta il 40% dei voti per essere eletto sindaco già al primo turno, il candidato del centrodestra unito Filippo Lagalla è in netto vantaggio: 43-47% contro Franco Miceli (centrosinistra) al 23-31%. A Genova in testa c'è il primo cittadino uscente Marco Bucci, che raccoglie tutto il centrodestra più Italia Viva, ma senza simbolo. Bucci ha una forchetta del 51-55%. È davanti ad Ariel Dello Strologo, candidato del centrosinistra, tra il 36 e il 40%. L'ex Cinquestelle Mattia Crucioli, oggi in Alternativa (e sostenuto anche da Italexit), si ferma al 2-4%. A Catanzaro si profila il ballottaggio tra Valerio Donato (appoggiato da Fi e Lega) e Nicola Fiorita (con lui Pd e M5S): il primo registra un 40-44%, il secondo 31-35%. Wanda Ferro, candidata di Fdi, tra il 7 e il 9%. A L'Aquila Pierluigi Biondi, sostenuto dal centrodestra unito, cerca la riconferma e potrebbe averla già al primo turno: gli exit poll lo danno a 49-53%. La candidata di Pd e Cinquestelle, Stefania Pezzopane, è al 23-27%. Americo Di Benedetto, candidato del Pd cinque anni fa, è appena dietro: 21-25%. A Verona il candidato della sinistra, l'ex calciatore della Roma Damiano Tommasi, è al primo posto: 37-41% secondo l'istituto di Antonio Noto. Qui il centrodestra è diviso: Flavio Tosi (appoggiato da Forza Italia) è al 27-31%; il sindaco uscente Federico Sboarina (Lega e Fdi) ha la stessa forchetta, 27-31%. A Parma Michele Guerra, candidato del Pd, è in testa: 40-44%. Pietro Vignali (Lega e Fi) al 19-23% e Priamo Bocchi (Fdi) tra il 6 e l'8%. L'affluenza alle 19 era del 39,11%. E' stata una domenica lunga e non priva di problemi. I disagi maggiori a Palermo, dove ha votato Sergio Mattarella, per la mancanza di circa cinquanta presidenti di seggio. Un fatto «gravissimo» per la ministra dell'Interno Lamorgese. Un caos che ha comunque spinto il ministero, nel pomeriggio, a ribadire che «tutti gli elettori che alle 23 siano presenti nei locali del seggio possono esercitare il proprio diritto di voto anche oltre le 23». C'è poi il caso dei registri degli elettori con gli elenchi in rosa e blu per annotare le schede elettorali di donne e uomini. «Una discriminazione per tutta la comunità Lgpt+», denuncia il Partito Gay di Fabrizio Marrazzo. Una consuetudine «anacronistica» che «non tiene conto della complessità delle persone transgender. Migliaia di persone aventi diritto al voto in questo momento in Italia non sono in possesso di documenti conformi alla propria identità». Il Partito Gay parla di una popolazione tra le 100 e le 200mila persone: «Chiediamo che le file siano solo in ordine alfabetico e non divise per genere, per permettere a tutti e tutte le persone trans di esprimere il proprio voto». Il primo turno delle amministrative riguardava 971 comuni, di cui 142 con popolazione superiore a 15.000 abitanti e 829 pari o inferiore, per un totale di 8.831.743 elettori. In particolare erano chiamati al voto 22 capoluoghi di provincia e 4 di regione (Alessandria, Asti, Cuneo, Como, Lodi, Monza, Belluno, Padova, Verona, Gorizia, Genova, La Spezia, Parma, Piacenza, Lucca, Pistoia, Frosinone, Rieti, Viterbo, L'Aquila, Barletta, Taranto, Catanzaro, Palermo, Messina, Oristano). Tra i capoluoghi di provincia al voto 4 erano quelli commissariati: Barletta e Taranto in seguito a un voto di sfiducia, mentre Messina e Viterbo a causa delle dimissioni del sindaco. Nei comuni fino a 15.000 abitanti non è previsto il ballottaggio, mentre in quelli oltre i 15mila se nessuno candidato dovesse ottenere la maggioranza assoluta dei voti validi si tornerà a votare domenica 26 giugno per il ballottaggio tra i due più votati. C'è, nonostante tutto, chi ieri sera poteva già festeggiare la vittoria. In Sicilia, a urne ancora aperte, Angelo Conti brindava alla sua rielezione a sindaco di Valledolmo, un paese di quasi 3.300 abitanti della provincia di Palermo. Era l'unico candidato con la lista "Andiamo oltre per Valledolmo" e alle 18 era già stato superato il quorum degli aventi diritto al voto. Resta lo spoglio di oggi, che dovrà verificare se è stato superato anche il quorum dei voti validi. Sindaca eletta prima dello spoglio anche a Malfa, uno dei tre comuni di Salina, nelle isole Eolie. Qui la prima cittadina uscente, Clara Rametta, non ha avuto un candidato rivale e ha gareggiato da sola con la sua lista "Noi per Malfa". Alle 19 si era già superato il quorum della metà più unodei 730 elettori. Rieletta anche lei. --© RIPRODUZIONE RISERVATA