Boom di turisti Ora Mestre punta su viaggi "green" ed enogastronomia
Marta ArticoBoom di turisti in città, posti letto quasi esauriti e prezzi nuovamente in salita. Non alloggiano a Mestre solo perché in visita a Venezia, molti si cimentano in rotte alternative e meno battute per assaporare le realtà locali, intraprendono viaggi in bici nell'entroterra che toccano paesaggi meno spettacolari ma più nascosti e talvolta veraci. Giulio Poli e Paolo Norbiato, arrivano da Aosta. Si sono appena scattati una foto con sfondo l'imponente torre di Mestre. Niente Venezia, per loro. Stanno facendo un giro sulle due ruote per visitare la Riviera del Brenta e i colli Euganei. George e Viky, invece, sono greci e si sono seduti all'osteria Ceola per provare dei "cicheti" locali e bere lo spritz. Per esser certi che i turisti a Mestre son tornati, basta passare per via Circonvallazione e vedere i pullman parcheggiati davanti all'hotel Sirio, scomparsi durante la pandemia. Gli hotel hanno riaperto praticamente tutti, anche il Russott di San Giuliano, rimasto chiuso quasi due anni, è tornato ad accogliere i clienti. E organizzare meeting. E i mestrini si sono nuovamente abituati a sentire le rotelle dei trolley che li svegliano al mattino presto. L'hotel Garibaldi è tra i più antichi della città - aperto dal 1969 - ha 53 anni. A ricevere gli ospiti, ci sono i gestori Lorella e Luigi Zanchin, loro sono tra i pochissimi ad aver stretto i denti e non aver mai chiuso durante la pandemia: «Niente turni, mai un giorno di riposo, abbiamo tamponato con il commerciale ringraziando dio» raccontano «lavorando io e mia moglie, riducendo al minimo il personale». E non se ne pentono: «Adesso siamo pieni» spiegano «da aprile i turisti sono tornati e per fortuna abbiamo scoperto che non erano una razza in estinzione. I numeri sono molto buoni e le proiezioni altrettanto». La città tira? «Mestre sorprende, nessuno ha aspettative quando arriva e tutti rimangono a bocca aperta perché ci sono bar, locali, il mercato che piace moltissimo, una riscoperta quotidiana: abbiamo clienti stranieri, come alcuni turisti ungheresi, che vengono nei giorni di mercato a far scorta di formaggio. Oggi ci sono tedeschi, spagnoli, portoghesi, adesso c'è un gruppo di svizzeri che stanno risalendo i fiumi, hanno fatto il Bacchiglione e adesso il Brenta. Il cicloturismo lento include le realtà dell'hinterland, non esiste solo Venezia». «È un ponte epico, che non si vedeva da prima del 2019» commenta soddisfatto il direttore di Ava, Claudio Scarpa «i prezzi delle camere si sono tornati ad alzare, significa che siamo vicini non dico al tutto esaurito, ma molto alti come tasso di occupazione». In terraferma i posti letto sono all'incirca 18.354, numero più numero meno.«Venezia è ripartita prima, come si sapeva, Mestre un po' dopo a ruota, per una questione di diversificazione del turismo. A Venezia è più individuale, in terraferma vanno di più i gruppi, che riprendono più lentamente per una questione di regole anti covid e di timore. Ora, invece, Mestre è piena. Senza dimenticare che ci sono nuovi tipi di turismo che stanno prendendo sempre più piede, il turismo green ed ecologico, il turismo lento, il cicloturismo». Vedi alla voce viaggi dedicati alle scoperte enogastronomiche. «Teniamo presente che a Venezia la permanenza media è di 2,8 giorni, a Mestre 1,95». Quindi? «L'obiettivo futuro della città da centrare, è riuscire a far rimanere il turista più notti anche a Mestre, a farlo fermare un giorno in più. Tra le bellezze della terraferma al primo posto annoveriamo le ville della Riviera del Brenta, le ciclabili della zona altinate, l'area del Moglianese. Ci sono hotel che vivono dell'Outlet di Noventa, tutti tipi di turismo da sviluppare e con i quali dovremmo fare più sinergia». Chiude: «Siamo tornati al 2019, ma la paura è che sia una fiammata, c'è la guerra che spaventa e inizia a incidere sul nostro territorio, e poi la vera grande sfida: passare indenni autunno e inverno, per questo dobbiamo comportarci come se il virus fosse presente e chiedere la collaborazione dei turisti pregandoli di rispettare regole e sicurezza. Un appello che faccio a tutti gli albergatori a prescindere». «Per fortuna siamo a regime» commenta Raffaello Panariello direttore dell'NH Laguna Palace, che mantiene la prudenza «nell'ultimo periodo su Venezia c'è stata una forte accelerazione e noi di conseguenza ne abbiamo beneficiato di rimbalzo. Il che fa ben sperare in una ripresa. Nell'ultimo periodo siamo sempre stati pieni e lavoriamo ad un alto tasso di occupazione». Stesso copione in via Ca' Marcello, come conferma Annalia Bassi, sales manager Italia di ao Hostels: «L'andamento del turismo in questo inizio estate è ottimo. Questo fine settimana siamo pieni al 95% in entrambe le strutture». --