Senza Titolo

Albino Salmaso / PADOVAIl rilancio di Padova e Verona, schiacciate dal fasto internazionale di Venezia? Si fa con i fondi del Pnrr della Ue, che va riscritto dopo la guerra in Ucraina. La bussola resta Bruxelles, che dovrà varare un nuovo Recovery Plan con gli eurobond per la condivisione del debito. Come per il Covid. E poi ci vuole il taglio del cuneo fiscale, altrimenti non c'è spazio per gli aumenti dei contratti. A guidare la nuova fase sono stati arruolati due «ottimi sindaci»: l'imprenditore Francesco Peghin, nella città del Santo, e lo "sceriffo di ferro" Flavio Tosi, ex Lega e pronto a tornare alla guida di palazzo Barbieri dopo cinque anni di esilio. Antonio Tajani sfodera ottimismo e mette fine con una battuta alle polemiche di chi lo accusa di aver rotto l'unità del centrodestra in riva all'Adige: «I sondaggi dicono che a Verona Flavio Tosi andrà al ballottaggio contro Damiano Tommasi e i partiti che appoggiano Sboarina ci daranno il loro voto: la coalizione si può ricomporre attorno al tema della sicurezza e delle infrastrutture del Pnrr. Noi siamo riformisti, liberali e cattolici e Tosi tornerà a fare il sindaco». La Meloni è servita. E anche Zaia, che lo ha cacciato dal partito. Due battute pure su Salvini: «Vuole andare a Mosca da Putin? Faccia quello che crede, io sarò a Rotterdam al congresso del Ppe dove parlerà Berlusconi». La campagna elettorale stenta a decollare per il bon ton dei candidati e la latitanza dei partiti, ma ieri Tajani e Letta si sono inseguiti in un Veneto che sogna sempre l'autonomia, costata 10 milioni di euro con il referendum del 2017. E la risposta del plenipotenziario di FI è stata realistica ma assai tiepida: «Il ministro Gelmini sta lavorando alla legge quadro, però ci vuole cautela perché serve una riforma condivisa da tutte le regioni e non solo da Veneto, Lombardia ed Emilia che hanno già avviato il negoziato con il governo. I referendum non possono risolvere il problema, anche se il Veneto ha dato un segnale importante. Bisogna andare avanti, la Gelmini saprà rispettare gli impegni».Finita la stagione della rissa ideologica, non resta che rispolverare l'antologia del liberismo per spiegare come Forza Italia abbia scelto di appoggiare un «imprenditore affermato» come Francesco Peghin nella sfida a Sergio Giordani. Il feeling è nato un anno fa con Nicola Lodi e ora siamo alla tappa decisiva con Tajani che lancia l'appello alla mobilitazione. Per arrivare al ballottaggio c'è una sola regola: «Lavorare pancia a terra e girare casa per casa a caccia di voti», dice il coordinatore azzurro con un occhio ai sondaggi. Che poi mette in fila i successi del governo Draghi: «La campagna di vaccinazione Covid del generale Figliuolo è nata dalle proposte dell'onorevole Andrea Mandelli, leader dell'ordine dei farmacisti. E ci siamo battuti come dei leoni nella riforma del catasto per impedire l'aumento delle tasse sulla casa. Ora bisogna tagliare il cuneo fiscale e il ministro Orlando non può proporre l'aumento dei contratti senza prima aver ridotto l'Irpef, altrimenti le imprese chiuderanno e ci sarà il boom della cassa integrazione». Ultimo flash sulla stangata dell'energia: se l'Italia è in ritardo nel fotovoltaico e nel nucleare la colpa è del «partito del no» con il M5S a guidare le truppe d'assalto. E Peghin? Ha scaldato gli animi con un appello all'orgoglio, per rilanciare Padova, una «nobile decaduta» da vent'anni di governo del centrosinistra. «La capitale economica e culturale del Nordest è diventata la capitale dello spaccio di droga in Italia e ha perso potenzialità nel turismo, con un crollo di presenze del 40% rispetto a Verona. Urbs picta è solo un bel manifesto. La mia prima delibera da sindaco sarà la nomina di un manager internazionale per rilanciale il turismo di Padova nel mondo».Poi uno sguardo sul futuro. Sul nuovo ospedale di San Lazzaro, con il distretto biomedicale e quello dell'hi-tech per riconvertire la Zip. Le idee ci sono. I conti veri si faranno con i voti tra quindici giorni. «Andate a votare e non al mare» dice Peghin. Lo ascolteranno? --© RIPRODUZIONE RISERVATA