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il personaggioRomaLe sue condizioni fisiche, il Mondiale di Eugene sempre più vicino (ma prima c'è il Golden Gala), la voglia di limare ancora il suo tempo nei 100. Sono tanti i temi toccati da Marcell Jacobs, vincitore di due ori olimpici nello sprint a Tokyo, che ha parlato ieri a Roma. Inevitabile la domanda sulle sue condizioni dopo i problemi gastrointestinali e la febbre che gli hanno impedito di correre nel meeting di Nairobi. «Mi sono ripreso, oggi scendo in pista - dice l'olimpionico -. Non è stato semplicissimo perché ero dall'altra parte del mondo, però si è tutto risolto e sono contento di tornare a correre». Il fenomeno di Desenzano aggiunge: «Mi sono asciugato tantissimo, però io in cinque giorni recupero quanto perso in un mese. Speriamo quindi che anche questa volta sia così. Gli esami fatti sono abbastanza buoni, domani ne faremo altri ma oggi vediamo il feedback in pista». Non è quindi ancora certa la sua presenza nella riunione di Savona di mercoledì 18, in cui dovrebbe correre i 200. Guardando più in avanti, ovvero ai Mondiali, c'è da dire che «a Eugene mancano ancora due mesi, ho tutto il tempo di riprendermi. Anche prima di Tokyo ho avuto un acciacco, spero porti stessa fortuna». Intanto il 9 giugno a Roma c'è il Golden Gala: «Non vedo l'ora, tolti i Mondiali è l'appuntamento dell'anno, in cui voglio arrivare super preparato, ci saranno avversari fortissimi che vogliono battermi in casa. Io giro con un bersaglio grande più di me sulla schiena, ma darò il massimo davanti alla mia gente».Riguardo ai 200 metri, Marcell sottolinea: «In realtà non mi hanno mai stuzzicato, è il mio allenatore Paolo Camossi che ha sempre voluto farmeli fare. Quest'anno porterò a casa anche questa distanza, ma non mi stuzzica per niente» . Di sicuro anche se è l'uomo più veloce del mondo, Jacobs non si è montato la testa, e rimane semplice e disponibile come sempre. «Ho sempre continuato a lavorare, tutti vogliono provare a battermi - dice - e quindi per rimanere il numero uno serve impegnarsi ancora di più». Sugli atleti russi esclusi a Wimbledon? dice: «Escludere atleti da grandi manifestazioni non è giusto perché gli sportivi non c'entrano nulla, anzi, lo sport aiuta la pace». --