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lidoUna procedura semplificata e senza una variante urbanistica per una attività «sostanzialmente equiparabile a un'attività ricettiva». Sono questi i motivi alla base del ricorso contro l'edificio polifunzionale con destinazione d'uso casa per vacanze sociali o centro soggiorno e studi da parte della cooperativa sociale Comunità di Venezia, su un'area di sua proprietà, a Malamocco. Il ricorso è stato presentato dall'avvocato Alfiero Farinea dal Caal (Comitato ambientalista altro Lido) in collaborazione con Italia Nostra Venezia, Estuario Nostro, VeneziaCambia. «Si tratta di una zona di particolare pregio nell'isola del Lido», spiega l'avvocato Farinea, «a ridosso dei Murazzi, nella quale esiste realtà assistenziale, e in cui si propone di realizzare un centro vacanze. A nostro avviso però è stata utilizzata una procedura di variante semplificata per una zona che è ad uso agricolo e non pubblico. Andava invece fatta una variante ordinaria, con processi partecipativi dei cittadini». Approvato a febbraio, il progetto prevede la costruzione di uno stabile di circa 650 metri quadri di superficie, un parcheggio, orti e un collegamento verso i Murazzi. «Ma in quell'area», aggiunge l'avvocato Farinea, « vigono misure di salvaguardia il cui rispetto verrebbe meno». Quello contro il progetto di Malamocco si inserisce in un lungo elenco di ricorsi al Tar presentati dagli ambientalisti lidensi (tra cui Ca' Bianca e lo stabilimento agli Alberoni). «Siamo nati per tutelare il territorio», spiega Salvatore Lihard, «i ricorsi sono costosi ma sembrano l'ultima spiaggia di fronte alla totale assenza di ascolto dei contributi del territorio. Triste che i contenziosi debbano essere risolti sempre dalla giustizia amministrativa, speriamo si possa invertire la rotta». --e.p.