«Un piano per spostare Mestre a nord»

Mitia Chiarin Approvato in consiglio comunale il primo atto della nuova cittadella dello sport, per stadio e palazzetto nei terreni del Quadrante di Tessera, le polemiche rimangono e chiamano in causa governo nazionale e Europa. Italia Nostra ha già portato davanti al Tar del Lazio il progetto della bretella ferroviaria, con il cappio (seduta prevista ai primi di giugno) e ha già fatto capire che il progetto caro all'amministrazione Brugnaro non va bene. «Ravvisiamo possibili profili di illegittimità della procedura, che tra l'altro manca del necessario processo di partecipazione pubblica e anche di un progetto di fattibilità tecnico-economica più articolato dei quattro rendering ad oggi divulgati», ha spiegato l'associazione. I terreni agricoli del Quadrante, spiega Italia Nostra, sono la "casa" di tante specie di uccelli (garzette, aironi rossi e cenerini, martin pescatore, anatre, volpoche, fenicotteri) ed è limitrofa alle zone lagunari tutelate dalla Comunità europea. «L'ambito si trova all'interno della Buffer Zone del sito Unesco "Venezia e la sua Laguna" mentre parte della viabilità di servizio degli impianti sportivi (tangenziale di Tessera) si trova all'interno del sito Unesco vero e proprio, violando le raccomandazioni del World Heritage Council del luglio 2021 che chiedeva di fermare tutti i nuovi progetti a larga scala proposti all'interno del sito e del suo più e del suo più ampio contesto territoriale». Per Italia Nostra il progetto che utilizza fondi esclusivamente pubblici ( 93,5 milioni di euro di finanziamento PNRR e quasi 190 milioni di euro di cofinanziamento del Comune ) non «è minimamente in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile, di economia circolare e di Green Deal di Next Generation EU e del PNRR». Interviene anche l'architetto Andrea Grigoletto, heritage analyst, che chiede che sul progetto ci sia un dibattito pubblico che coinvolga le università veneziane, in primis l'Università Iuav di Venezia. Per Grigoletto è evidente oggi che «è una ferma volontà dello Stato italiano creare una nuova città a nord di Mestre cementificando l'ultimo tratto ancora libero di gronda lagunare e completando, se vogliamo dire così, la grande opera di urbanizzazione della terraferma avviata da Volpi e Cini a Marghera fra le due Guerre Mondiali e proseguita con il sacco di Mestre degli anni sessanta e settanta». Il Comune utilizza una parte di fondi Pnrr per finanziare il progetto mentre il nuovo MasterPlan 2037 dell'aeroporto Marco Polo ha nei giorni scorsi visto un primo finanziamento da Cassa depositi e prestiti e un gruppo di banche che assicurano 640 milioni per i progetti del gruppo Save negli scali di Venezia e Treviso. Pubblici sono anche i 475 milioni della ferrovia per l'aeroporto inserita tra le opere strategiche per le olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina. Per Grigoletto lo scenario disattende al rapporto della missione Unesco 2015 secondo cui, cita l'architetto, «le strutture aeroportuali esistenti abbiano raggiunto la capacità di carico così come il limite di compatibilità con il mantenimento dei valori del patrimonio della Laguna». Il verdetto è fortemente negativo: «Realizzare programmi edilizi consumando terreno agricolo e verde in Europa ai giorni nostri è semplicemente impensabile». --© RIPRODUZIONE RISERVATA