Senza Titolo

sala stampaNessuna Pasqua di risurrezione per il Venezia che, al contrario, non solo perde a Firenze (settima sconfitta consecutiva) ma vede davanti allungare il Cagliari (con una gara in più) e dietro avvicinarsi la Salernitana (con due partite in meno, tra cui quella contro il Venezia). E per fortuna che venerdì il Genoa ha perso contro il Milan, altrimenti sarebbe stato in fine settimana da dimenticare. Da dimenticare c'è di sicuro il primo tempo del Venezia al Franchi, con la palla sempre tra i piedi dei viola e tanta corsa inutile. Meglio è andata nella ripresa ma, in tutta onestà, Terracciano non è mai stato impegnato. Anche se, e bisogna sottolinearlo, al Venezia mancavano otto uomini. «Abbiamo dato tutto» sottolinea Paolo Zanetti «ma non è bastato come spesso accade. Non mi è piaciuto il primo tempo, siamo stati troppo timidi, anche se sapeva che, senza palla, sarebbe stata una partita di sofferenza. Ci siamo impauriti, sbagliando il primo passaggio dopo aver riconquistato la sfera, anche se la rete di Torreira è giunta da una punizione. La Fiorentina è in grande salute, è in lotta per un posto nelle coppe europee ma non siamo stati coraggiosi. Nella ripresa abbiamo fatto meglio, siamo stati un campo con più personalità e avremmo dovuto sfruttare di più qualche ripartenza: con un pizzico di "cattiveria" in più, avremmo potuto pareggiare». Se all'andata il Venezia era riuscito a fare una delle migliori partite, riuscendo a sconfiggere i viola, stavolta la musica è stata ben diversa e l'1-0 del Franchi rimarca un periodo non facile per gli arancioneroverdi. «Le prestazioni sono buone» continua l'allenatore «ma è evidente che per sconfiggere squadre del genere, serva fare di più quando arriviamo in area. Tra noi e la Fiorentina c'è una differenza tecnica importante, e bisogna riconoscerlo, ma siamo venuti giocando una gara di sacrificio; loro stanno bene, mettono sotto chiunque. Non siamo mai stati domi, siamo vivi nonostante i problemi. Ora guardiamo all'Atalanta». Ci sono ancora sei partite a disposizione per tentare di rimanere in Serie A e il quadro non è certo esaltante. «Il momento è difficile» ammette Zanetti «ed è normale vedere tutto nero per l'assenza di risultati, mentre le altre hanno uno stato d'animo diverso. Invece dobbiamo azzerare tutto e ripartire. Non è finita, abbiamo a disposizione il recupero e lo scontro diretto all'ultima contro il Cagliari. Purtroppo abbiamo lasciato punti importanti contro Spezia e Udinese e ora paghiamo». Deluso anche il capitano Pietro Ceccaroni. «Abbiamo dato tutto» spiega «e dei miei compagni avevano i crampi. La Fiorentina è partita forte come ci aspettavamo e non siamo riusciti a contenerli. Meglio è andata nella ripresa, dove si doveva essere più incisivi. Sapevamo che qui al Franchi sarebbe stata dura, bisogna essere più cattivi e concentrati: pure stavolta abbiamo subito la rete da palla inattiva». Ceccaroni non vuole alzare bandiera bianca. «Nulla è perso» fa sapere «ci sono ancora 18 punti in palio e dobbiamo solo lavorare. Dovremmo avere un atteggiamento propositivo, com'è successo nel secondo tempo; pure noi abbiamo dei colpi per creare delle difficoltà agli avversari. E non siamo neppure fortunati». --Alessandro Ragazzo