Senza Titolo
Francesco Gottardi / FIRENZECaduta senza fine. Il Venezia torna a casa a mani vuote anche dal Franchi, inanella la settima sconfitta consecutiva - eguagliato il record negativo del 1966/67 - e sprofonda su tutti i fronti. Perché Cagliari e Salernitana domano Sassuolo e Samp. Perché gli uomini di Zanetti contro la Fiorentina non sono riusciti a costruire una singola trama di gioco in 90 minuti. Incassando il dominio viola nel primo tempo - 84% di possesso palla, roba da almanacchi - senza neppure risparmiare ai tifosi la rabbia per un gol partita evitabile - tutto si riduce a questo: in mischia Torreira ci crede, Tessmann e Ceccaroni no. Il resto è garbage time, un supplizio visivo per i 31 mila sugli spalti, la viola che amministra e addormenta senza rischiare mai. Mentre gli arancioneroverdi, falcidiati dalle assenze, soccombono ancora una volta a tutti i loro limiti tecnici e caratteriali. Inferiori. È il disco rotto del 2022 lagunare.MAREA VIOLAScelte forzate per Zanetti che rispolvera Tessmann e Mateju dal 1'. Saranno il fianco debole del Venezia - ahi calciomercato, e ci risiamo - per tutta la durata del match. E sull'out di sinistra la Fiorentina sfonda subito che è un piacere: al 7' Ikoné indovina l'infilata per Cabral, girata improvvisa e palla alta. Le accelerazioni dell'ex Lille sono un fattore costante, la squadra di Italiano macina gioco e metri di campo. Al minuto 17, viola straripanti e Venezia miracolato: Torreira serve Ikoné, gran destro incrociato e palo pieno. L'azione prosegue, Gonzalez da due passi calcia a botta sicura ma Maenpaa si supera. Gli arancioneroverdi allora provano a rispondere con Henry, lottatore solitario: al 20' il francese manovra bene dalla sinistra, supera Venuti, calcia secco e Terracciano sventa in qualche modo. Sarà un fuoco di paglia, l'unico tiro in porta della gara del Venezia. Che non ha modo di rifiatare: altra genialata di Torreira, Cabral si ritrova a tu per tu col portiere e ancora il finlandese salva i suoi in uscita disperata. Copione a senso unico. Le barricate non possono reggere a lungo, non tanto per disorganizzazione - su questo poco da rimproverare. Ma perché gli ospiti sono incapaci di inanellare più di due passaggi di fila, pesano come macigni le defezioni di Vacca e Ampadu. E infatti: punizione lunga di Biraghi, Maenpaa esce a vuoto, Igor arpiona il pallone sulla linea di fondo e si inventa una sponda dall'alto coefficiente di difficoltà. La garra di Torreira, un metro e 68 di nervi e reattività, ha vita facile tra le belle statuine arancioneroverdi in area piccola. È 1-0 al 31', il più è fatto. La Fiorentina vola sulle ali del Franchi. Sfiora il bis al 37', sempre su calcio piazzato: il tiro deviato di Castrovilli si infrange su una maglia viola a portiere battuto. Non c'è partita. SBADIGLIKiyine per Johnsen - impalpabile - è la mossa di Zanetti al rientro dagli spogliatoi. Ma la musica non cambia, si continua a giocare a ridosso dell'area ospite. Aramu a mezzo servizio - dentro dal 56' - è comunque meglio di Tessmann, ancora una volta inadeguato per la categoria. Al 66' una botta di Biraghi impegna Maenpaa: la manovra della Fiorentina rimane avvolgente finché l'ex Maleh, energia e qualità, rimane in campo. Poi si placa. Perché il Venezia non ha la forza di reagire, pungere, sparigliare le carte. E allora inizia una lunga fase di gestione, vita facile per chi conduce, senza acuti né spunti da entrambe le parti. L'unica ripartenza di Okereke va in fumo sull'ultimo passaggio sbagliato da Kiyine. Ritmi soporiferi, nervosi, frammentati da infortuni e cambi: Nsame e Fiordilino sono quelli della disperazione. E quando la curva Fiesole corre un brivido, è perché Terracciano controlla male un innocuo retropassaggio di Igor. Ma non c'è nessun arancioneroverde ad approfittarne. Poca voglia, pochi guizzi, pochi mezzi. Eppure, più che altro per leziosità altrui, il risultato rimane in bilico fino all'ultimo giro d'orologio. Almeno in teoria. Soltanto in teoria. È l'immagine del campionato del Venezia. Sempre più fioco, impolverato, ricordo lontano di un'impresa straordinaria. Ancora di più, guardandosi allo specchio oggi. --© RIPRODUZIONE RISERVATA