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i ricordiNon è stato un funerale, perché la salma non si sa ancora se e quando tornerà a Giussago. Quella di ieri è stata una messa di commemorazione, celebrata sulla falsa riga del rosario del giorno prima. L'addio a Edy Ongaro, caduto in battaglia nel Donbass, è stato molto partecipato a Giussago e, come si prevedeva, sono arrivati anche gli ultras anni '90 del VeneziaMestre, frequentanti all'epoca i centri sociali. Ma c'erano anche i compagni comunisti, che hanno saputo apprezzare Edy nel periodo della sua militanza. Poi, sul sagrato, le persone di Giussago con lo sguardo basso. «Vogliamo pace e giustizia», ha detto dal pulpito don Corrado Carolo, ribadendo i concetti evidenziati nel rosario di sabato. «Oggi è una giornata triste per tutti noi», così ha parlato una delegazione di vecchi ultras del Venezia dei primi anni 2000, «ma è l'occasione per ricordare tanti bei momenti. Edy amava aiutare gli altri. Perché in Donbass? Non discutiamo le sue scelte».Ha partecipato alla messa anche il fratello Mirko, residente a San Michele. Si è rivolto agli ultras del Venezia. «Grazie per essere qui». Poi gli abbracci, intensi, dei cittadini del posto. Emozionante quello fra Sergio Ongaro e la consigliera comunale del Pd, Irina Drigo. «Lui leggeva troppi libri», ha raccontato prima della messa il padre 74enne, «magari la colpa può essere... anche mia. Lavoravo a Trieste ed ero via per lavoro, mentre la madre era malata».L'amico fraterno Massimo Pin ha poi preso la parola, conversando con altri compagni. «Il casellario di Edy era assolutamente pulito», ricorda, «fu coinvolto in una rissa e fermato per resistenza, solo quello. La nostra conoscenza? Ci siamo incontrati da ragazzi, avevamo la passione comune per il calcio. Negli ultimi anni combatteva laggiù. Ma non era un mercenario. Quando Edy arrivò nel Donbass, difendeva la popolazione locale dagli attacchi di un governo sostenuto da battaglioni nazisti. Quei territori avevano proclamato l'indipendenza».Intanto continuano in tutta Italia le manifestazioni per Edy Ongaro. A "Dritto e rovescio", trasmissione di Rete 4 condotta da Del Debbio, Alberto Fazolo, scrittore e giornalista di sinistra, ha reso omaggio a Edy. Ieri sulla Casilina, a Roma, sono comparsi murales per Bozambo: lo hanno reso noto gli aderenti alla Rete dei comunisti. Non potevano mancare anche i gruppi ultras del calcio: i tifosi del Cosenza hanno salutato Ongaro con uno striscione, "Ciao Buitre", durante la partita di serie B con il Parma. A Roma striscioni nelle università. Ongaro è stato anche ricordato in una manifestazione a Catania: «Il compagno Edy è caduto sotto un attacco delle milizie naziste ucraine, foraggiate dai golpisti della Nato». --Rosario Padovano© RIPRODUZIONE RISERVATA