Amato rispolvera l'autonomia e incassa gli applausi del Veneto

il dossierSi rimette in moto il dossier infinito dell'autonomia differenziata: dalla ministra Gelmini e dal presidente della Corte costituzionale Amato arrivano due assist a sostegno delle Regioni, che dal 2017 hanno rilanciato la sfida del federalismo. In visita a Modena al forum Monzani con la ministra Elena Bonetti per parlare del Pnrr, la Gelmini riaccende i riflettori sulla legge quadro dell'autonomia differenziata: verrà approvata entro la fine della legislatura? Le è stato chiesto. «Penso proprio di sì» ha risposto «Stiamo lavorando con grande intensità con tutte le Regioni che l'hanno chiesta: l'Emilia-Romagna ha presentato una legge, mentre il Veneto e la Lombardia hanno scelto il referendum. La legge quadro è sostanzialmente pronta, c'è una discussione aperta nella Bicamerale degli Affari regionali. Ci auguriamo di poter andare in Parlamento con un testo concordato il prima possibile. Credo che il presidente Bonaccini sarà soddisfatto della proposta che formuleremo insieme» ha ribadito la Gelmini. La guerra di Putin all'Ucraina ha stravolto l'agenda di Palazzo Chigi, uno scenario già visto con Francesco Boccia, il cui provvedimento è stato zavorrato dalla pandemia Covid. Dopo due anni si arriva al traguardo senza i Lep sui servizi essenziali, i costi standard e il fondo di perequazione di 4 miliardi per il Mezzogiorno,. mentre si rispolvera la spesa storica per dividere le risorse. Un cambio di rotta radicale.L'altra novità è legata alle materie della "devolution": non potranno mai essere le 23 concorrenziali degli articoli 116-117 ma si riparte dall'accordo firmato il 28 febbraio 2018 con il sottosegretario Bressa. Si tratta di sei competenze, un salto indietro di 4 anni all'insegna del realismo. L'altro messaggio importante porta la firma di Giuliano Amato: nell'intervista sull'Annuario 2021 della Consulta, il presidente ribadisce che «sulla pandemia da Covid la competenza è una materia esclusiva dello Stato in sintonia con la profilassi internazionale». Amato spiega perché la Corte costituzionale ha sospeso in via cautelare l'efficacia di una legge della Val d'Aosta che attenuava le misure governative di contenimento del virus. «Era sconcertante che a parità di condizioni, le Regioni si regolassero in modo diverso».Ci vuole quindi una stretta agli enti locali? No. Perché «l'autonomia regionale è un tratto irrinunciabile del nostro sistema di governo» spiega Amato. Nessun passo indietro. Anzi, fu proprio il suo governo dell'Ulivo nel 2001 ad approvare con il referendum la riforma del titolo V con l'articolo 116, terzo comma scritto sempre da Bressa, fonte di tutte le trattative.Da Venezia piovono applausi. Luca Zaia rispolvera tutto il suo repertorio di retorica sul federalismo, parla di «big bang storico per mettere fine al centralismo medioevale. Il presidente Giuliano Amato, conferma il suo grande spessore di giurista. A 21 anni dall'ultima modifica e a 74 anni dalla promulgazione della Costituzione, i tempi dell'autonomia sono maturi da un punto di vista istituzionale, storico e culturale». Nel dibattito interviene anche il senatore Antonio De Poli: «È certamente una buona notizia il fatto che la legge quadro sia pronta. Al Governo chiediamo tempi certi per l'esame e rinnoviamo la domanda: quando arriverà in Parlamento? Il presidente della Consulta ha colto giustamente l'importanza dell'autonomia delle Regioni: si tratta di una riforma epocale da approvare entro questa legislatura». --Albino Salmaso© RIPRODUZIONE RISERVATA