Grandi Navi a Marghera pronto l'esposto in Procura
Si fa strada l'ipotesi di un esposto in Procura per far luce sul traffico delle navi passeggeri nelle aree di Marghera che, secondo l'associazione Ambiente Venezia, sarebbe «incompatibile» con le aree di Marghera «a rischio industriale rilevante». Dopo gli allarmi e le segnalazioni al Prefetto, ora gli attivisti intendono andare a fondo della questione, anche alla luce di due recenti episodi segnalati nei giorni scorsi dai cittadini, che si aggiungono al fatto che la zona industriale di Marghera comprende ben otto stabilimenti soggetti alla normativa Seveso. Il primo risale al 25 marzo quando, dopo le ore 17, molti cittadini di Marghera e Mestre hanno telefonato alla centrale operativa dei Vigili del Fuoco di Mestre per un forte odore nauseabondo, simile a quello tipico di zolfo. Pompieri accompagnati da tecnici dell'Arpav sono andati di fronte alla Raffineria Eni di Porto Marghera in via dei Petroli, individuata come zona d'origine dell'odore intenso. I tecnici Arpav oltre a fare campionamenti dell'aria, hanno chiesto alla stessa Eni (la cui raffineria rientra nella direttiva Seveso in questo utilizza sostanze chimiche) di compilare una relazione su quanto accaduto nel pomeriggio. Il secondo episodio è invece capitato al Lido, zona fronte laguna tra Malamocco e Alberoni, venerdì pomeriggio. «Si è potuto vedere abbastanza distintamente, nonostante la foschia presente», spiega Luciano Mazzolin, «che da un camino della zona industriale vicino area della Raffineria Eni per qualche minuto è fuoriuscito un nuvolone di fumo nerastro di notevoli dimensioni che dopo 5-10 minuti si è dissolto in atmosfera scomparendo alla vista. L'episodio che abbiamo visto e che sicuramente è stato visto anche da altre persone anche in altre zone bordo laguna, si è verificato tra le ore 17.20 e le ore 17.45. Ci riserviamo di presentare un eventuale esposto alla Procura della Repubblica di Venezia in relazione a questi episodi».Due segnalazioni distinte, che si ricollegano alla stagione crocieristica appena iniziata a Porto Marghera (la Msc Sinfonia partita due giorni fa dalla banchina Veneto) e all'allarme lanciato non più tardi di pochi giorni fa dall'associazione che ha chiesto al Prefetto di sapere «a quale punto siano le autorizzazioni di legge necessarie». Infine, se le autorità di controllo che dovrebbero sottoscrivere il protocollo «ritengano compatibile la presenza di centinaia di migliaia di crocieristi con la presenza degli stabilimenti della Raffineria dell'Eni, l'isola dei Petroli, gli impianti chimici di Versalis e Fluorsid Alkeemia, classificati ad alto rischio per la salute dell'uomo e dell'ambiente lagunare, che si trovano a poche centinaia di metri dalle banchine portuali interessate». Anche perché nelle adiacenti banchine in concessione a Trv e Multiservice, continuerà l'attività commerciale, con lo scarico di merci, carbone, polvere di ferro. «Si dice che si adotteranno sistemi di sicurezza per crocieristi analoghi a quelli dovuti alla popolazione di Marghera, ma non è lo stesso. La popolazione è a km di distanza, i crocieristi sono a poche centinaia di metri», aggiunge il portavoce dell'associazione, Armando Danella. Motivi, questi, per i quali Ambiente Venezia aveva sottolineato la necessità di una Valutazione di Impatto Ambientale e di una consultazione pubblica per la creazione di nuove infrastrutture. Richiesta, quest'ultima, considerata invece non necessaria da parte del Presidente del Porto e Commissario straordinario, Fulvio Lino Di Blasio, secondo cui l'adeguamento delle banchine non comporta la creazione di nuove infrastrutture. --eugenio pendolini© RIPRODUZIONE RISERVATA