Tutti più liberi di tornare a viaggiare
Maria Berlinguer / ROMAStop alla quarantena per gli arrivi dai Paesi extra-Ue a partire dal 1° marzo. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha firmato una nuova ordinanza che prevede per gli arrivi da tutti i Paesi extraeuropei le stesse regole già vigenti per i Paesi Europei. Per l'ingresso sul territorio nazionale sarà sufficiente una delle condizioni del Green Pass: certificato di vaccinazione, certificato di guarigione o test negativo. La revoca della quarantena è arrivata subito dopo le nuove raccomandazioni approvate ieri dai ministri per gli Affari europei nelle quali si chiede ai Paesi Ue di revocare le restrizioni dei viaggi non essenziali «per le persone vaccinate con un vaccino approvato dall'Ue o dall'Oms, a condizione che abbiano ricevuto l'ultima dose del ciclo di vaccinazione da almeno 14 giorni e non più di 270 giorni prima dell'attivo o abbiano ricevuto una dose di richiamo». Nessuna quarantena anche per chi è guarito dal coronavirus entro 180 giorni dal viaggio. Il Green Pass, che attesta la guarigione potrà essere ottenuto anche in base all'esito positivo di un test antigenico rapido, e non sarà più indispensabile fare un tampone molecolare. Lo ha stabilito la Commissione Ue, confermando che si vede in tutta Europa la luce in fondo al tunnel. Il bollettino quotidiano del ministero della Sanità certifica che i contagi risalgono da 24.408 60.029 i nuovi casi di coronavirus e 322 i decessi ma il tasso di positività è all'9,9%, in calo rispetto al 10, 5% di ieri, con 603.639 tamponi effettuati. Sono invece 896 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 32 in meno rispetto a lunedì. Gli ingressi giornalieri sono 82. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 13.076, ovvero 299 in meno rispetto al giorno precedente. Il 1° marzo parte la campagna di vaccinazione per i soggetti immunodepressi: 889.999 persone con «marcata compromissione della risposta immunitaria» che riceveranno la quarta dose booster in base alla circolare firmata ieri dal commissario all'emergenza Francesco Paolo Figliuolo. Dopo la discesa dei giorni scorsi, in Italia è ferma al 10% la percentuale di posti letto in terapia intensiva occupati da pazienti con Covid-19, così come è ferma al 20% l'occupazione dei reparti di area medica non critica. I dati Agenas, aggiornati al 20 febbraio evidenziano, per entrambi i parametri, diverse oscillazioni a livello regionale. A superare la soglia nazionale del 10% dei posti in intensiva occupati da pazienti Covid sono 10 regioni: Lazio al 16%; Calabria e Sardegna al 13%; Liguria, Marche, Sicilia e Valle d'Aosta al 12%; Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Puglia all'11%. Ma negli ultimi sette giorni si registra una netta discesa dei ricoveri di bambini e ragazzi da zero a 18 anni negli ospedali pediatrici del 30%. Nella settimana fino al 21 febbraio sono stati ricoverati 122 tra bambini e adolescenti contro i 172 della settimana precedente dei quali 119 nei reparti ordinari e 3 in terapia intensiva. Nella fascia di età tra i cinque e i 18 anni il 69% non è vaccinato. Intanto da lunedì la Lombardia si colorerà di bianco, come ha anticipato il governatore Attilio Fontana. Il calo dei casi appare evidente se si confrontano i dati di oggi con quelli di martedì scorso: si contano 10mila casi in meno. Mentre le curve migliorano, esplode però la domanda negli ospedali per le cure contro il long covid con un sovraccarico per le strutture. Secondo il Rapporto "Ospedali&Salute" infatti, in 6 casi su 10 i pazienti segnalano sintomi di long covid, nel 20% dei casi seri. «La curva sta calando perché la maggior parte delle persone si è vaccinata o infettata recentemente, la cosa migliore è aprire di più ora che tra qualche mese, perché ora siamo più protetti. Paradossalmente a giugno saremo più esposti al contagio», dice Andrea Crisanti. -© RIPRODUZIONE RISERVATA