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l'intervistaInsegnante di Lettere all'istituto Cestari di Chioggia e scrittore - nel 2020, finalista al premio Campiello con il suo "Sommersione" -, Sandro Frizziero è una delle persone più indicate per parlare di Maturità. È uno dei temi caldi di questi giorni, dopo la decisione del ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi di ripristinare il "vecchio esame", con tanto di prove scritte, che negli ultimi due anni erano state messe in cantina. Una decisione osteggiata da larga parte degli studenti, che rivendicano il diritto a una prova più leggera, viste le difficoltà vissute negli ultimi tre anni.Professore, qual è il suo punto di vista sulla questione?«Comprendo i dubbi, le perplessità e le paure degli studenti. L'esame di Maturità è un momento importante per loro, nonché fonte di parecchie ansie. Tuttavia credo che le paure non siano molto fondate, considerando come il Miur ha pensato di organizzare le prove. Quest'anno ci sono stati contagi e quarantene, ma le lezioni non hanno subìto interruzioni particolarmente significative. La prima prova di italiano potrà essere affrontata con serenità. Ci saranno sette tracce e ciascun indirizzo potrà individuare quella più aderente al suo corso. Quanto alla seconda prova, questa sarà proposta dalle singole commissioni interne. Significa che saranno gli stessi insegnanti a prepararla per i loro studenti. Insegnanti che conoscono bene la situazione didattica delle rispettive classi, sanno se ci sono state delle interruzioni nelle lezioni. Per questo sapranno preparare delle prove che sicuramente gli alunni sapranno svolgere».I ragazzi hanno chiesto di calibrare diversamente il peso dei crediti.«Ecco, questo potrebbe essere un argomento da prendere in considerazione. Ricordo, però, che il percorso complessivo affrontato dallo studente nell'arco del triennio ha già un certo peso: 40 crediti sui 100 massimi. E questo è frutto di una riforma piuttosto recente, del 2017». Si discute anche sull'opportunità stessa di mantenere la Maturità. Qual è il ruolo di questo esame per i ragazzi, secondo lei?«Riveste un ruolo importante, forse più da un punto di vista personale che per la valutazione effettiva. Anche perché, quest'anno, gli insegnanti saranno quelli del consiglio di classe, i crediti sono stati maturati in tre anni, è stata eliminata la terza prova, abbastanza ostica. L'esame è stato reso più aderente a una valutazione globale, e rimane una prova importante per gli studenti. Per loro è una sorta di rito di passaggio, un modo perché si possano mettere alla prova con qualcosa di nuovo. Si può discutere sul ricalibrare il peso dei crediti, si può discutere sulle prove stesse, ma io non sminuirei il valore dell'esame di Maturità. Quando parlo con i ragazzi delle quinte, percepisco le loro ansie, ma anche la loro voglia di affrontare l'esame con preparazione, la loro voglia di farcela, al di là del voto».Professore, che anni sono stati questi per i ragazzi?«Sono stati anni durissimi, molto più di quanto i ragazzi stessi siano disposti ad ammettere. Gli effetti sono stati importanti sui loro rapporti personali e nel loro modo di affrontare la loro età. Dal punto di vista scolastico, c'è stato un rallentamento nell'apprendimento: non è vero che la dad, misura di emergenza necessaria, è riuscita a tamponare tutte le falle. I ragazzi di quinta hanno affrontato il triennio immersi nell'emergenza sanitaria: le lacune si vedono, ma è possibile farvi fronte. Sono più preoccoupato per l'aspetto relazionale. Ma è anche vero che, nella vita, bisogna essere in grado di affrontare le difficoltà. Noi insegnanti speriamo di riuscire ad accompagnare i ragazzi in questo processo di maturazione. Ma è stato un anno difficile per tutto il nostro mondo, anche per noi insegnanti, che abbiamo visto triplicare il nostro lavoro e raccogliere praticamente un quarto di quello che eravamo abituati a raccogliere. È stato anche un anno di frustrazioni e di preoccupazioni, che prima non c'erano. L'intera comunità deve provare a lavorare in un'unica direzione, anche con il supporto delle famiglie». --laura berlinghieri© RIPRODUZIONE RISERVATA