Si inverte la curva dei contagiati «Una fase nuova»

Paolo Russo / ROMASi fa più ripida la discesa dell'epidemia targata Omicron. I due indicatori fondamentali che fanno da bussola per tracciare la rotta del virus sono entrambi in calo. Da 1.823 a 1.362 cala l'incidenza settimanale dei casi e dallo 0,97 allo 0,93 l'Rt, l'indice di trasmissione del virus, per la seconda settimana consecutiva sotto il livello epidemico di uno. I numeri certificati dal Monitoraggio settimanale a cura dell'Iss, sono in miglioramento in quasi tutte le regioni. Anche se per via dei dati in peggioramento sull'occupazione dei letti le Marche lunedì passano in zona arancione, come stabilito dall'Ordinanza firmata ieri dal ministroRoberto Speranza. Migliorano alcune delle regioni già in zona arancione. La Sicilia per la seconda settimana consecutiva fa registrare dati da gialla che se dovessero essere confermati anche tra 7 giorni potrebbero decretare il passaggio di colore. Migliora la situazione in Abruzzo, Piemonte e Valle d'Aosta, che per la prima settimana fanno registrare dati da gialla mentre il Friuli Venezia Giulia continua ad avere numeri da arancione. In zona bianca per ora restano soltanto Basilicata, Umbria e Molise. Le uniche tre dove venerdì 11 febbraio si potrà fare a meno della mascherina all'aperto.Ancora alta la pressione sugli ospedali, dove però inizia una leggera flessione con i letti occupati nei reparti di medicina che dal 30,4 passa al 29,5% mentre più marcato è il calo nelle terapie intensiva dove dal 16,7 si scende al 14,8%. «Per i vaccinati Omicron è come un'influenza» sostiene il Presidente della Conferenza delle regioni, il friulano Massimiliano Fedriga: ma il bollettino di ieri, pur confermando il calo dei contagi, conta ancora 433 morti che portano a sfiorare le 12mila vittime da Natale ad oggi. La stragrande maggioranza over 80, dove i non vaccinati sono solo il 3%, informa il report settimanale del Commissario Figliuolo, e i boosterati hanno superato "quota 90". Anche se 1,5 milioni di over 50 sono senza vaccino nonostante l'obbligo. «Dobbiamo ancora tenere i piedi per terra ma per la prima volta da molte settimane guardiamo con fiducia a numeri che stanno finalmente migliorando», commenta ottimisticamente Speranza. Mentre per il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro «il segnale di decrescita è evidente». Parole che preannunciano nuove, imminenti riaperture. --© RIPRODUZIONE RISERVATA