l'inchino di Strasburgo

Marco BresolinINVIATO A STRASBURGOSui banchi degli eurodeputati socialdemocratici c'è una rosa bianca. È lì a simboleggiare la formazione politica di ispirazione cristiana in cui aveva militato David Sassoli, quella fondata da Paolo Giuntella che si rifaceva al gruppo tedesco della Weiss Rose, attiva durante la resistenza contro il nazismo. «Oggi vorrei chiedergli di prestarmi un po' della sua fede cristiana che io non ho» si commuove la spagnola Iratxe Garcia Perez, capogruppo dei socialisti-democratici, ricordando «il compagno e amico David».La rosa bianca è anche sul banco di Mario Draghi, arrivato a Strasburgo con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il sottosegretario agli Affari Ue, Enzo Amendola. E Ursula von der Leyen, costretta a rientrare a Bruxelles perché il suo autista è risultato positivo al virus, pubblica sui social il testo del suo intervento accompagnata da una foto con la rosa bianca, «simbolo del suo impegno politico e morale per tutta la vita». Con una sottolineatura non banale, indice della politica che sa evolversi: «Da devoto cattolico, David ha sostenuto i diritti Lgbt».Il Parlamento europeo saluta così il suo presidente in quella che avrebbe dovuto essere l'ultima seduta plenaria da lui guidata. Proprio oggi sarebbe scaduto il suo mandato, interrotto tragicamente con una settimana d'anticipo. «L'Unione europea ha perso un leader, la democrazia ha perso un campione» dice aprendo la cerimonia Roberta Metsola, che oggi prenderà ufficialmente il suo posto per la seconda metà della legislatura.Seduti in prima fila ci sono la moglie Alessandra con i figli Giulio e Livia. Per rendergli omaggio sono arrivati a Strasburgo anche il premier greco Kiriakos Mitsotakis, il croato Andrej Plenkovic, il lussemburghese Xavier Bettel e il maltese Robert Abela. Oltre a Emmanuel Macron, nelle vesti di presidente francese, ma soprattutto di presidente del Consiglio dell'Unione europea, in questo semestre guidato dalla Francia.«Cuore e ambizione» ripete in italiano Macron, soffermandosi su due delle caratteristiche di Sassoli, «un uomo lungimirante, un architetto illuminato, con una visione larga quanto un continente». Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, lo ricorda come «un leone della democrazia».L'intervento principale è di Enrico Letta, segretario del Partito democratico, che pronuncia (in tre diverse lingue) un discorso dall'impianto "europeo" («Ai suoi funerali abbiamo tutti sentito che l'Ue non è solo direttive, istituzioni e acronimi»), ma con chiari richiami alla politica italiana e in particolare all'elezione del Presidente della Repubblica: «In questi giorni si sono moltiplicate le voci di chi pensa che proprio David sarebbe stato quel Presidente da eleggere. Io, parlando di questo tema con lui stesso un mese fa, registrai il suo sorriso e una frase che tengo nel mio cuore». --© RIPRODUZIONE RISERVATA