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lidoIl Palazzo Pretorio (o del Podestà) di Malamocco tornerà a nuova vita dopo anni e anni di chiusura. Ieri infatti la giunta comunale ha stanziato 120 mila euro per risolvere i problemi che da anni non consentivano la riapertura del primo piano dello storico palazzo. Crepe e infiltrazioni, segnalate dalla cittadinanza, avevano reso inutilizzabili le stanze un tempo aperte alla cittadinanza. Da tempo il Palazzo del Podestà, realizzato nel XV secolo, è accessibile solo al piano terra, dove Poste Italiane ha ricavato uno spazio per i suoi uffici, aperti solo al mattino. Con lo stanziamento dei soldi, ora i lavori saranno messi a gara. Una volta aggiudicati, i tempi per il completamento degli interventi sono stimati in sette mesi. «Con questo intervento», spiega l'assessore al bilancio Michele Zuin, «restituiamo centralità a Malamocco, grazie alla riapertura degli spazi di questo palazzo storico e dei servizi alla cittadinanza». Nelle intenzioni del Comune, c'è infatti l'obiettivo di riaprire la sala destinata in passato alle celebrazioni di matrimoni e di ripristinare gli spazi espositivi. Nell'arco di pochi giorni, è il secondo intervento destinato all'antico borgo di Malamocco. È di una settimana fa lo stanziamento di altri 200 mila euro per la realizzazione di un nuovo pontile d'attracco di fronte al centro abitato. Anche in questo caso, la necessità di un approdo sicuro era stata segnalata più volte dalla cittadinanza, dal momento che il borgo al momento - nonostante le molte iniziative cittadine soprattutto nei mesi estivi - non ha mai avuto un pontile d'attracco sicuro, limitandone così il rilancio. Ora il nuovo approdo avrà una dimensione i di 8 metri per 3 metri. La consegna dell'opera è prevista tra agosto e settembre del 2022. Se sul fronte dei lavori pubblici gli stanziamenti del Comune permetteranno il rilancio del borgo, da risolvere restano invece le segnalazioni di crepe e intonaci pericolanti nella chiesa di Santa Maria Assunta arrivate alla curia da parte dei cittadini. Al momento, gli unici interventi finanziati riguardano il restauro di opere d'arte, merito dell'interessamento dell'organizzazione no profit Save Venice. --e.p.