Ampadu, l'ottimista «Il Venezia può stare in Serie A, abbiamo le carte in regola»

Simone Bianchi / veneziaDalla contea del Devon, la Premier e il Chelsea alla laguna, la Serie A e il Venezia il passo non è affatto breve, perché di mezzo c'è una parola che si chiama adattamento. Lo sa bene Ethan Ampadu, talentuoso gallese tuttofare dalla difesa al centrocampo, che sta trovando la quadra a una situazione per lui nuova tra battaglie sull'erba dei nostri stadi e contrasti nei quali la gamba non la tira certo indietro. Forse reminiscenze di quei duelli medievali tipici dei territori gallesi dai quali proviene.«È vero» , replica Ampadu, «sono già a tre ammonizioni in altrettante partite. È che arrivo dalla Premier, un campionato dove i contrasti ci sono e anche tanti. Qui è un po'diverso, me lo hanno fatto notare in molti, e sto cercando di capire e prendere le misure alla mia nuova realtà. Del resto cerco sempre di essere aggressivo, sto vivendo un buon momento e ho ottime sensazioni. A parte fare l'attaccante, posso giocare ovunque. Sono molto giovane, ma ho già coperto diverse posizioni in campo e questo mi aiuta, però voglio giocare e sono felice di farlo».L'obiettivo primario è la salvezza con il Venezia, ma c'è anche la qualificazione mondiale da tenere sott'occhio. «È un sogno che coltivo fin da bambino, e vorrei coronarlo con il mio Galles. Siamo in un girone molto competitivo, tuttavia ci dobbiamo provare» . E naturalmente c'è anche grande entusiasmo per la vittoria di lunedì sera contro la Fiorentina nel posticipo di campionato.«Sono molto felice per i tre punti, il primo successo in casa di questa stagione» , assicura, «sento un buon feeling nella squadra, e sto vedendo attorno a me ottimi giocatori in un bel mix tra giovani e più esperti. Vedo che cresce l'alchimia tra di noi, e da qui in poi potrà solo migliorare la situazione, perché siamo una squadra che può competere in questa categoria. Ci aspetta un ciclo molto importante nei prossimi giorni, fatto di tre partite contro squadre alla nostra portata ma anche molto competitive. Dobbiamo affrontarle una alla volta per trarre il meglio possibile da ciascuna sfida, perché siamo gli ultimi arrivati in Serie A, e siamo la squadra un po' più acerba tra le tante. Tutti gli avversari arrivano al Penzo pensando di fare risultato, e così dobbiamo dimostrare di valere ancor più ogni volta. Non abbiamo alternative per la salvezza».Un Venezia che sta lavorando tanto per limare le imperfezioni, e Ampadu conferma: «Vedo che facciamo passi avanti importanti giorno dopo giorno, ma a seconda della partita andremo a cambiare modalità di gioco, adattandoci agli avversari. La Fiorentina è stata brava tecnicamente e tatticamente, però il nostro allenatore aveva chiesto più attenzione in difesa, e abbiamo avuto la meglio. Lo si è visto, la squadra sta cambiando e crescendo di partita in partita». La testa ora va al Sassuolo, una sfida alla portata del Venezia attuale. --