Giro 2022 al via da Budapest poi Dolomiti e finale a Verona

il dossierAntonio SimeoliDomani si corre nelle Fiandre il Mondiale davanti a un milione di persone, mancano all'appello le classiche autunnali del calendario italiano che portano al Giro di Lombardia, eppure il dado sembra ormai tratto per quello che sarà il Giro d'Italia 2022. La corsa rosa sarà svelata proprio dopo il Giro di Lombardia, ma i punti di domanda sulla cartina sono sempre meno. Con grandi montagne come Colle delle Finestre o Fauniera in Piemonte e il gran finale a Est.Dopo la falsa partenza dall'Ungheria nell'edizione 2020, ridisegnata causa Covid con partenza dalla Sicilia senza le tappe magiare, se il virus sarà definitivamente lasciato alle spalle, proprio dall'Ungheria partirà il 7 maggio l'edizione 2022 con la crono di nemmeno dieci chilometri da Piazza degli Eroi, patrimonio dell'Unesco, alla cittadella di Budapest e poi con le due tappe a Gyor e Nagy Kanizsa. L'ordine dovrebbe essere lo stesso, quindi la carovana si trasferirà in Sicilia (Etna e Taormina tappe obbligate) per iniziare la risalita verso nord. Attenzione al ritorno del Blochaus (nome teutonico ma in Abruzzo, è la Maielletta) e probabile crono in Umbria (Spoleto?) poi tre frazioni in Emilia Romagna (Reggio Emilia, città del tricolore in pole) e gemellaggio con la Toscana grazie all'appennino. Poi il bivio: Est o Ovest? Il gran finale sarà sulle Dolomiti, come accaduto nell'edizione 2019, quella vinta a Verona da Richard Carapaz, o sulle montagne piemontesi e lombarde, come accaduto in quelle "compresse" in soli sette mesi causa pandemia dell'ottobre 2020 e del maggio scorso? Est, Dolomiti, remake con crono finale dell'arrivo di tre anni fa all'Arena di Verona. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, preme per riavere la corsa più amata dagli italiani. Dove? Il derbissimo nobile tra Cortina, teatro in maggio del tappone accorciato per neve, e Tre Cime di Lavaredo, dove l'ultima volta nel 2013 Vincenzo Nibali invece dominò sotto la neve, potrebbe essere vinto a sorpresa dal terzo incomodo: Belluno, il Nevegal, e la sua conca che porta l'omaggio a un cantore del Giro, Dino Buzzati, a mezzo secolo dalla morte. Il giorno prima altro salto nella storia perché la tappa in Friuli sconfinerà in Slovenia - la nuova mecca del ciclismo - valicando proprio le montagne che il 24 ottobre 2017 furono teatro della rotta di Caporetto.E il Giro a Ovest? C'è, eccome se c'è, ed è annunciato con due carichi pesanti: il Colle delle Finestre, con quegli 8 km sterrati dalla val di Susa e il Fauniera nel cuneese di "pantaniana" memoria. La tre giorni piemontese che potrebbe prevedere una partenza da troppo attesa dal Memoriale di Cavour a Santena, ma non una tappa a Torino, già teatro dell'abbuffata della grande partenza 2021. A proposito di abbuffate. Ricordate quella della Liguria nel 2015? Tre giorni fa il Consiglio regionale della Liguria ha ribadito la volontà di riavere il Giro, così come ha fatto la Valle d'Aosta. A Rcs non resta che riempire le ultime caselle e poi iniziare la cosa più importante: il casting dei corridori. Così da accorciare il divario con il Tour. Perché non basta la nobiltà di salite e percorsi.--© RIPRODUZIONE RISERVATA