«Incompatibile con il carcere» Perizia sul capo
bibioneUna perizia per valutare lo stato di salute di Pietro D'Antonio e la sua compatibilità con il carcere. L'ha disposta la giudice per le indagini preliminari Manila Salvà, accogliendo la richiesta avanzata dall'avvocato Pierluigi Bevilacqua, difensore dell'ambulante accusato dalla Distrettuale antimafia di Trieste di essere a capo di un gruppo di commercianti campani che, con metodi camorristici, voleva imporre il proprio controllo sui mercati e le fiere di Bibione. Intanto, anche gli altri legali prendono le contromisure. L'avvocato Grego, legale dell'ex presidente dell'Ascom di Bibione Giuseppe Morsanuto - in carcere con l'accusa di aver sostenuto le minacce del gruppo - ha annunciato per oggi un comunicato per dare la linea difensiva. Da parte sua, l'avvocato Emanuele Fragasso jr - legale di Gennaro Carrano - ha annunciato che farà ricorso alla stessa gip per chiedere la nullità dell'interrogatorio di garanzia che si è svolto venerdì, pronto già a fare appello al tribunale del Riesame. La giudice - accogliendo le richieste della Dda - aveva infatti disposto la misura eccezionale del divieto di incontro tra gli avvocati e i loro assistiti, prima degli interrogatori. Tutti e nove gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e solo ieri hanno incontrato i loro legali.Nell'ordinanza di custodia cautelare si legge che «a vario titolo, hanno svolto il proprio ruolo di persone che si sono presentate come contigue a clan camorristici o comunque indotto gli interlocutori a supporto, evocando l'esistenza di un'associazione mafiosa tutti alimentando il serio timore di un agire mafioso dotato di efficacia devastante e ben idoneo a coartare la volontà delle persone». Obiettivo, ottenere metà dei 24 banchi del mercato e chiuderlo agli ambulanti "foresti". C'è chi si è opposto e sono partite le indagini. Ora la parola alle difese. --r.d.r.