«Una decisione politica» Italia Nostra contraria

«L'Unesco ha preso una decisione politica. Non ha nemmeno preso in considerazione le valutazioni negative dei suoi organismi tecnici, Icomos e Wht. Ha rimandato la discussione nel merito al 2024, accogliendo un emendamento dell'Etiopia. Una cosa scandalosa». Fuori dal coro di chi plaude alla decisione che «salva» Venezia dalla cancellazione dall'elenco dei siti protetti per metterla nella danger list dei Paesi che non tutelano le loro bellezze, Lidia Fersuoch annuncia battaglia. L'ex presidente di Italia Nostra ha seguito in diretta il dibattito on line tra i rappresentanti degli Stati membri dell'Unesco. «Nessuno ha fiatato, tutti d'accordo», dice, hanno preso la decisione che purtroppo era nell'aria». Ma come, Italia Nostra si augurava la cancellazione di Venezia dai siti in pericolo? «No, ma era il momento di dare un segnale. Invece si sono accontentati del decreto sulle navi. Che peggiorerà le cose e l'equilibrio della laguna». «I finanziamenti ingenti previsti fino al 2026», continua, «dimostrano che a Marghera non si vogliono attrezzare ormeggi "provvisori". Ma una vera e propria nuova Marittima. «Per far quello dovranno allargare e scavare il canale dei Petroli. E questo non le permetteremo, è una battaglia che Italia Nostra porta avanti da 50 anni. Con l'obbligo della Valutazione di Impatto ambientale gli scavi saranno difficili». Restano aperti secondo Italia Nostra i gravi problemi della città. Tra due anni avremo nuovo esodo e più turismo. Hanno combinato un bel pasticcio». --A.V.