«La città ha bisogno di case per i giovani non di agiati anziani»

VENEZIALa città ha bisogno di giovani, non di anziani. È questa la reazione generale al progetto di alloggi di lusso per over 65 a Sant'Elena che sta portando avanti Invimit, la società controllata del ministero dell'Economia. «Non ho visto il progetto, ma la mia considerazione è a monte e riguarda l'obbligo direi che noi abbiamo nel dare un futuro ai giovani in questa città» spiega Maria Chiara Tosi, professoressa ordinaria di Urbanistica all'Università Iuav. «Venezia ha bisogno di attirare giovani per immetterli poi nel mercato del lavoro. Ogni anno da noi si laureano migliaia di ragazzi che vorrebbero stare qui e magari occuparsi di settori che non siano solo quello turistico, ma non possono perché non ci sono alloggi a un prezzo accessibile». Per Tosi, la residenza di lusso per anziani rappresenta un disaccoppiamento tra i bisogni reali della città e la risposta che si dà. «Non ho visto il progetto, ma c'è una lecita preoccupazione nell'osservare che su gran parte delle aree libere della città si vada nella direzione di progetti rivolti a categorie ad alto reddito o alla privatizzazione, come per esempio gli ex Gasometri» ha detto Laura Fregolent, professoressa di Tecnica e pianificazione urbanistica. Per l'architetto Renato Vidal si tratta di una speculazione edilizia. L'inventore della celebre casa di legno prefabbricata ha dimostrato con una simulazione che lo stadio di Udine da 23 mila posti starebbe perfettamente negli ex Cantieri Actv, mentre al posto del Penzo si potrebbero realizzare case per giovani o un palazzetto per lo sport: «Il progetto per gli anziani è ghettizzante, è solo una speculazione edilizia perché gli anziani non ci andranno» spiega. «Abbiamo bisogno di portare vitalità, quindi di giovani. E poi perché un ricco anziano veneziano dovrebbe andare a Sant'Elena?». In realtà un progetto esiste già e a costo zero. Sono i 400 alloggi di social housing progettati dall'architetto Franco Bortoluzzi per la (pubblica) Società Arsenale di Venezia sugli ex Cantieri Actv e sulla Celestia. «C'è davvero bisogno che qualche centinaio di ultraricchi improduttivi si stabilisca in città?» si domanda con amara ironia Roberto D'Agostino, già assessore all'Urbanistica. «Il progetto che avevamo fatto prevedeva alloggi in social housing con uno spazio per negozi, impianti sportivi, una piccola parte privata e il costo zero deriva dal fatto che erano a un prezzo agevolato per quella fascia di persone, giovani e famiglie, di cui Venezia ha sempre più bisogno». --VERA MANTENGOLI