Fognini, Berrettini e Sonego qualificati al terzo turno

Stefano Semeraro Per gli occhi ci sono loro: Roger Federer e Richard Gasquet, 75 anni in due, che stregano il Centre Court per tre set con gesti d'altri tempi. La spunta Roger, come prevedibile (7-6 6-1 6-4) e domani, contro il british Norrie, capiremo se siamo agli ultimi fuochi o c'è tempo per altri lampi. Per noi invece ci sono Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, erbivori in carriera, che raggiungono al 3° turno Fabio Fognini. Più di così, cioè quattro, sulla soglia della seconda settimana, a Wimbledon li abbiamo avuti solo nel 1949, ma l'obiettivo vero sono gli ottavi, la fine del girone di andata degli Slam. Matteo si è liberato in tre set (6-3 6-4 7-6) di un olandese dal nome più lungo dell'unico tie-break della partita, Botic Van De Zandshulp, n° 139 del mondo, un lucky loser dal braccio educato ma senza il punch necessario a impensierire The Hammer, il martello de noantri. «Vedo solo cose positive», dice Berrettini, che al prossimo turno trova Aljaz Bedebe, n°64 Atp, e in effetti può guardare lontano. Sonego ha faticato un set in più (4-6 6-3 7-6 6-1) per liberarsi di Daniel Galan, n°112 Atp, ma anche lui può aspettare con ottimismo l'australiano James Duckworth, n°91 del ranking. Fuori Gianluca Mager con Kyrgios (7-6 6-4 6-4) e Camila Giorgi contro la Muchova (6-3 5-7 6-3), oggi alle 12 (Sky Sport) tocca a Fognini contro il n° 7 Atp Andrey Rublev. «Sono stanco morto, ho male alla caviglia e alla schiena, ma sono di nuovo al 3° turno di uno Slam», dice il Fogna. «Rublev è forte, vediamo cosa inventarci questa volta». L'arte di adattarsi, eccellenza italiana. --© RIPRODUZIONE RISERVATA