Biden soddisfatto «Democrazie unite» E ora un patto Nato per la cyberdifesa

Paolo MastrolilliINVIATO A PLYMOUTHIl diavolo si nasconde nei dettagli, e parecchi impegni presi dal G7 in Cornovaglia vanno definiti nel concreto. Biden però è convinto di aver compiuto la sua missione: «Tutti hanno capito la serietà delle sfide che fronteggiamo, e la responsabilità delle nostre orgogliose democrazie di farsi avanti e produrre risultati per il resto del mondo». Lo dice in conferenza stampa alla fine del vertice, perché è sicuro di aver trasmesso due messaggi chiave: «L'America è tornata al tavolo», ed è pronta a guidare la lotta per vincere la sfida epocale lanciata dalle autocrazie contro le democrazie. Inclusa la richiesta che farà alla Nato di invocare l'articolo 5 per contrastare gli attacchi cibernetici, come si fa con gli atti di guerra.Il giorno più lungo del capo della Casa Bianca, e del seguito che gli arranca dietro dalle sei del mattino, comincia ricordandosi che è domenica. Perciò la prima fermata è alla chiesa cattolica del Sacred Heart per la Messa. Poi riparte per il G7, incerto su quanto gli europei siano disposi a seguirlo, soprattutto sulla Cina.Quando i leader sono ancora riuniti, però, i collaboratori passano ai giornalisti un commento di background trionfalista: nel comunicato finale ci saranno l'impegno del G7 a fornire oltre due miliardi di vaccini contro il Covid; l'indagine sulle origini del virus; lo stop ai sussidi per il carbone; il programma Build Back Better Word, per competere in maniera sostenibile con la Via della Seta cinese; la global minimum tax; la lotta contro i ransomware digitali. Ma soprattutto ci sarà Pechino: «Tre anni fa, non era neppure nel comunicato. Quest'anno c'è una sezione sull'importanza di coordinare le azioni, rispondere alle pratiche anti mercato di Pechino, e condannare gli abusi dei diritti umani, inclusi Xinjiang e Hong Kong. C'è una parte per agire contro il lavoro forzato nell'agricoltura, energia solare e abbigliamento. Sono le linee intorno a cui il presidente aveva chiesto alle democrazie di organizzarsi, e su tutte c'è stata convergenza strategica».A dire il vero, i dettagli non sono così netti. Il comunicato condanna il lavoro forzato, ma senza citare la Cina. Punta il dito contro Pechino per lo Xinjiang e Hong Kong, ma sulle pratiche anti mercato stabilisce solo di consultarsi. Sul Covid l'Oms nota che servono 11 miliardi di dosi, per vaccinare tutto il mondo, mentre le ong sono infuriate per i paragrafi sul clima, perché i sette grandi si sono impegnati a sganciare 100 miliardi all'anno per aiutare i paesi poveri nella transizione verde, ma non hanno indicato la data in cui smetteranno di usare il carbone.Sul podio, però, Biden si mostra soddisfatto: «Abbiamo fatto progressi nel ricostruire la credibilità dell'America». Su Pechino ripete che tre anni fa non era neppure nel comunicato: «Loro hanno la Via della Seta, noi un programma migliore nella pratica e nei valori». L'ambasciata cinese a Londra si lamenta, perché «è finito il tempo in cui un piccolo gruppo di paesi decideva le sorti del mondo». Il presidente risponde che se Xi vuole cambiare immagine, deve comportarsi in maniera responsabile, a cominciare dall'inchiesta sul Covid: «Se è un esperimento fallito dobbiamo saperlo». Sui vaccini ammette che sono pochi, ma «nel giro di un anno potremmo donarne un altro miliardo». Visto che il prossimo appuntamento è alla Nato, dice che Putin viola le norme internazionali e ha ragione a dire che le relazioni «sono al punto più basso». Poi però apre alla proposta di scambiarsi le estradizioni dei rispettivi cittadini colpevoli di reati digitali, e alla collaborazione per ricostruire Libia e Siria. Agli alleati europei prospetta la fine dei dazi sull'alluminio imposti da Trump: «Sono in carica da 120 giorni, datemi tempo».La corsa riprende subito verso il castello di Windsor, dove l'aspetta la regina Elisabetta per un tea: «Ha chiesto di Putin e Xi. Mi ha ricordato mia madre». Poi da capo sull'Air Force One, destinazione Bruxelles. Obiettivo: varare oggi il "New Strategic Concept" puntato su Russia e Cina. Sull'aereo presidenziale, il consigliere Sullivan tiene l'ultimo briefing, facendo notizia: «Sulla Cina non abbiamo dovuto convincere nessuno: quando si è parlato della sfida alle democrazie, come contrastarla e competere, anche Italia e Germania hanno usato le stesse parole. Tutti hanno promesso di collaborare all'inchiesta sul Covid scambiando informazioni di intelligence. Da quando l'Europa aveva firmato l'accordo con la Cina per gli investimenti, c'è stata un'inversione di rotta». E adesso tocca alla Russia: «Chiederemo alla Nato di invocare l'articolo 5 sulla difesa collettiva anche in caso di attacchi digitali». --© RIPRODUZIONE RISERVATA