«Pedemontana costerà 90 milioni al km»

padovaLa resa dei conti è solo rinviata: appena la Pedemontana taglierà il traguardo a settembre 2022 con il tunnel di Malo, si metterà mano al terzo atto convenzionale tra regione e Sis che ha in gestione fino al 2059 la superstrada più «bella e sicura d'Europa» per dirla con Luca Zaia. I calcoli vanno rifatti non solo per i pedaggi 4-5 volte superiori a quelli della A4 Venezia-Milano e della A13 Padova-Bologna, ma perché il cronoprogramma è sballato di almeno 3 anni con i costi reali da rivedere, a partire dalla bonifica delle discariche. L' Opera Omnia Montecchio-Spresiano di 94 km e altri 68 di viabilità secondaria, nasce dal patto tra la Lega di Treviso e il Pd di Vicenza, pronti a riscattare le capitali della manifattura italiana, da sempre oscurate nella mobilità dall'asse centrale Verona-Padova-Venezia, le aree metropolitane con le università di rating internazionale.Zaia nel 2013 ha convinto l'allora premier Enrico Letta a erogare 300 milioni e poi il ministro Graziano Delrio ne ha aggiunti altri 300. Chi si è sempre opposto alla Pedemontana è il M5s, che con l'ex senatore Enrico Cappelletti mette ordine alla cifre.«Posso capire i toni da enfasi di ogni taglio del nastro, ma non è vero che la Spv costa 2 miliardi e 258 milioni perché il guadagno netto del gruppo Sis si aggira sui 5,7 miliardi in 39 anni. Zaia dica la verità: i 154 milioni come canone di concessione che la Regione versa a Dogliani e Sacyr, azienda della compagnia petrolifera Repsol, sono attualizzati con rincari del 6,44% il primo anno e 3,9% fino al 2030. Poi si scende all'1,85% fino al 2040 e si resta all'1% fino al 2059: tirate le somme si arriva a 11-12 miliardi di euro che sommati ai quasi 2,5-3 per la i costruzione trasformano la Pedemontana nell'opera più cara al mondo: 80-90 milioni al km. Il tragitto è di 162 km: fate un po' voi i calcoli fino al 2059» spiega il candidato presidente del M5s.L'analisi poi si sposta alla "rivoluzione" delle autostrade: il gruppo Benetton ha appena ceduto Aspi a Cassa depositi e prestiti ed Enrico Cappelletti rilancia: «Il governo ha pagato 9,3 miliardi per le concessioni su quasi 3 mila km di rete: a questo punto è fondamentale l'intervento dello Stato in Veneto» conclude.Ultima battuta a Patrizio Bertin, presidente regionale di Confcommercio, che non va confuso con il M5s. Il suo appello è chiaro: stop ai centri commerciali, sono cresciuti come funghi a Schio, Thiene e Bassano. E così si prospetta per «Hill Montello, il colosso che dovrebbe sorgere all'uscita di Montebelluna della Spv. Si parla di 160 negozi, su due edifici pari a 25 mila metri quadrati. Zaia fermi il progetto, basta sprecare territorio» conclude Bertin. --Albino salmaso© RIPRODUZIONE RISERVATA