Tragedia sul Graticolato l'automobilista chiede il processo in abbreviato

santa maria di salaÈ attesa per il 21 settembre la sentenza di primo grado per l'incidente stradale mortale del 12 ottobre 2019 nel quale perse la vita Lucia Tornabruni, 69 anni, di Caltana: una delle troppe tragedie stradali che tempestano di croci il graticolato romano di Santa Maria di Sala. Ieri, l'imputato di omicidio stradale - A.C., 44enne residente a Campodarsego, difeso dall'avvocato Giorgio Caldera - ha chiesto al giudice per le udienze preliminari Luca Marini di essere giudicato con rito abbreviato. La difesa punta - da parte sua - ad ottenere una sentenza assolutoria, sostenendo che l'incidente sia stato determinato dall'auto della donna che si sarebbe immessa su via Caltana senza dare la precedenza alla Fiat Bravo di A.C., che stava sopravvenendo. Secondo i consulenti della difesa, per evitare l'impatto A.C. avrebbe dovuto mantenere una velocità di 38 chilometri all'ora. Così, l'avvocato Caldera ha posto al giudice la richiesta di valutare se fosse o meno possibile procedere a una andatura tanto rallentata, in un tratto soggetto a un limite di velocità di 50 chilometri all'ora. La ricostruzione dell'accusa è che, sì, l'auto della donna si è immessa, ma la macchina investitrice procedeva a 85 chilometri all'ora.Per altro via Caltana è un rettilineo teatro di incidenti troppo spesso mortali. Quello nel quale è rimasta vittima Lucia Tornabruni risale, appunto, all'ottobre di due anni fa. Erano passate da poco le 17 quando, alla guida di una Panda, la donna stava provenendo da via Pianiga per svoltare a destra su via Caltana. In quell'istante, alla sua sinistra con direzione Caltana, è arrivata la Fiat Bravo con al volante il 44enne A.C. Dopo l'impatto, le due vetture sono finite nel fosso, dall'altra parte della carreggiata, e la 69enne è morta all'istante. La parte civile, con l'avvocato Matteo Lazzaro, è già stata risarcita e non si è costituita nel procedimento. Discussione e sentenza sono attese per il 21 settembre.--