Lo scontro ora si sposta sui centri commerciali
Amedeo La Mattina / RomaNella battaglia che Matteo Salvini ha ingaggiato contro il "partito delle chiusure", ora si è acceso il giallo della riapertura dei centri commerciali. Era stata fissata a metà maggio, così era scritto nelle bozze della road map delle riaperture ma poi è sparita nel testo del provvedimento pubblicato in Gazzetta ufficiale. Il risultato è che i centri commerciali dovranno spegnere le luci il sabato e la domenica e, più in generale, nei festivi e prefestivi. Il leader della Lega ha avuto gioco facile ad infilarsi in questa crepa e ha parlato di «vero e proprio blitz», dell'«ennesimo schiaffo al buonsenso, al lavoro, alla libertà, agli accordi». L'atteggiamento della Lega innervosisce gli alleati che vorrebbero tanto che il Carroccio tolga il disturbo dal governo. Cosa che l'ex ministro dell'Interno non intende fare in nessun modo: non ci sarà un nuovo Papeete, ma una continua guerriglia per rappresentare quei settori e ceti produttivi che sono il grosso del suo elettorato. Enrico Letta invece lo provoca, dice che Salvini sta scendendo in tutti i sondaggi da quando è entrato nel governo e ha iniziato a bombardare il ministro della Salute Speranza: «Non credo che la sua strategia funzioni. Deve decidere se stare nell'esecutivo o all'opposizione. Se sta nel governo non può silurare Speranza solo per paura della crescita di Giorgia Meloni».In un'intervista a El Pais il leader Dem aggiunge un'altra stilettata quando ricorda che con i ministri leghisti il Pd lavora bene. Ma il leghista fa di tutto per non dare a vedere quanto fastidio gli dà la concorrenza a destra, puntando anche sulle questioni economiche. Ieri è andato a trovare il viceministro dell'Economia Claudio Durigon a via XX Settembre e ha postato una loro foto su Twitter, con il messaggio: «Al lavoro sui progetti finanziati con i 191 miliardi del Recovery Plan». Salvini batte colpo su colpo e a proposito di ministri leghisti apre un altro fronte sulle riaperture, quello dell'accesso alle spiagge. Dice che «non ci sono limitazioni per l'accesso alle spiagge, non c'è una legge che le chiuda: significa che le attività che in esse operano possono lavorare. L'ha annunciato il ministro del Turismo Garavaglia, della Lega, a ennesima dimostrazione che ce la stiamo mettendo tutta». In questa battaglia c'è pure il fronte delle Regioni e dei Comuni che hanno protestato con il governo per avere «tradito» (parole del leghista presidente della Conferenza delle Regioni)l'accordo sulla riapertura delle scuole che il governo ha fissato al 70%. Ma questo fronte avrebbe voluto pure che l'orario del coprifuoco venisse spostato alle 23. Ma la sindaca di Torino Chiara Appendino condivide la scelta di «buonsenso» fatta dal governo. Non la pensa così il sindaco di Bari e presidente dell'Anci Antonio Decaro, che sottolinera anche una questione climatica e geografica. Per Decaro è giusto allentare le restrizioni un po' alla volta, ma non va bene arrivare all'estate con il coprifuoco alle 22: «Nella mia città si esce a quell'ora, dovremmo fare un coprifuoco al contrario. Non credo che l'intendimento del Governo sia quello di tenere il coprifuoco alle 22 fino al periodo estivo». E poi c'è lo show di Vincenzo De Luca su Facebook. Dice che il coprifuoco alle 22 è «una presa in giro» per i ristoratori. Anche lui come Salvini chiede di allungare fino alle 23 ma in più aggiunge che il rientro a casa dovrebbe essere prolungato fino alle 23,30 per avere la possibilità di tornare a casa, magari mantenendo lo scontrino da esibire alle forze dell'ordine. In questa polemica si inserisce Meloni che ricorda che il Garante per la privacy ha bocciato le cosiddette certificazioni verdi introdotte dal governo Draghi e critica duramente il decreto Riaperture.«Non rappresenta una base normativa idonea e presenta gravi criticità sul trattamento e la protezione dei dati personali dei cittadini. È l'ennesima falla di un decreto inaccettabile, che calpesta le più elementari libertà degli italiani e che Fratelli d'Italia contrasterà con forza in Parlamento e non solo». --© RIPRODUZIONE RISERVATA