Sinner punta in alto e non si ferma più Quinzi dice basta, ora prosegue gli studi
il personaggioStefano SemeraroIl tennis dà, il tennis toglie. Per uscirne al meglio bisogna shakerare bene convenienza e desiderio. Jannik Sinner vuole, fortissimamente vuole, diventare il numero uno del mondo e lo si vede dalla tigna e dalla serenità che ci mette. Ieri, la voglia di un bimbo e la testa di un 40enne, Jan non ha fatto un plissé neanche quando a inizio gara ha fatto sciopero l'Occhio di Falco. Poi ha congedato in due set (6-3 6-2) Emil Ruusuvuori, il Signor Montagna di Rose, n. 84 Atp, uno che sembra suo fratello, giusto con due anni in più, allenato anche lui da un italiano (Federico Ricci), ma nato in un nord più estremo, Finlandia contro Val Pusteria. Sinner è il quarto italiano nei quarti di finale del torneo di Miami dopo Caratti ('91), Nargiso ('92) e Fognini (2017), da lunedì entrerà fra i primi 30 del mondo, ma viaggerebbe più in alto senza il "congelamento" dei punti: infatti, nella Race, la classifica basata sull'anno solare, è già all'8° posto. Oggi sarebbe qualificato per le Atp Finals di Torino (e qui possiamo concederci un "Wow"), ma visto il suo prossimo avversario, l'americano Taylor Fritz, potrebbe anche non essere finita qui.Campioncino di WimbledonPer una congiuntura crudele il suo ennesimo trionfo coincide con la notizia del ritiro - quasi certo - di Gianluigi Quinzi, il campioncino di Wimbledon under 18 nel 2013, che a 25 anni ha detto basta. GQ non ha mai digerito il passaggio fra i pro, a 8 anni dal boom è inchiodato al n. 429. Troppi coach sfogliati, troppe aspettative, non tutte sue, scontate. Come Sinner era un campioncino con gli sci, ma al contrario di Jannik avrebbe preferito restare sulle piste, ora è tornato nelle Marche, studia economia e marketing dello sport. «Domani non mi alleno», aveva detto due mesi fa al suo ultimo coach, Max Sartori. «E perché?». «Perché non ne ho voglia». «Finalmente mi dici una cosa che vuoi fare», aveva replicato Sartori. «Da qui si può ricominciare». Incipit vita nova - è l'anno di Dante, in fondo - e molti auguri, Gianluigi. --© RIPRODUZIONE RISERVATA